KIEV – L’Ucraina lancia nuovi allarmi, tutti da verificare, contro Putin e le forze militari russe. I russi hanno usato per la prima volta in Ucraina una nuova potente bomba guidata del peso di 1,5 tonnellate progettata per colpire obiettivi altamente protetti a una distanza fino a 40 km grazie ai suoi 1.010 kg di esplosivo ad alto potenziale: lo riporta il sito Defense Express, che cita fonti anonime. Si tratta della bomba planante UPAB-1500B, mostrata per la prima volta in Russia nel 2019. L’ordigno è stato usato qualche settimana fa nella regione di Chernihiv, nel nord dell’Ucraina. Non si conosce quale sia stato l’obiettivo. Lunga 5,05 metri con un diametro di 40 centimetri, la bomba può essere sganciata fino a 15 km di un’altitudine.
Nel frattempo gli Usa continuano a fornire mezzi sempre più efficaci per la controffensiva di Zelensky. Due piloti ucraini si trovano nella base militare di Tucson, in Arizona, per un periodo di “familiarizzazione” con i caccia F-16: l’iniziativa servirà al governo americano per determinare quanto tempo sarebbe necessario ad addestrarli a pilotare vari aerei militari statunitensi, inclusi quelli richiesti da Kiev. Sebbene al momento non vi sia alcuna indicazione che l’addestramento al volo sia in corso, l’iniziativa suggerisce che gli Stati Uniti non hanno chiuso completamente la porta alla fornitura di F-16 all’Ucraina, commenta l’emittente.
PECHINO – La politica aggressiva di Biden intanto provoca l’ulteriore reazione cinese. Il budget della spesa militare cinese per il 2023 è stimata in aumento del 7,2% contro il 7,1% del 2022, pari a 1.560 miliardi di yen contro 1.450 miliardi di yuan, in base ai dati del bilancio statale diffusi in occasione dell’apertura della plenaria del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese. La crescita del 7,2% delle spese militari per il 2023, oltre a essere superiore alla stima del Pil (“intorno al 5%”) per l’anno in corso, ha segnato anche l’ottavo anno consecutivo di aumenti che ha portato la Cina ad avere ormai stabilmente il secondo budget militare più ingente del mondo: i 1.560 miliardi di yuan indicati sono circa il doppio della cifra del 2013. La Difesa Usa, invece, ha messo a punto un bilancio 2023 di 858 miliardi di dollari, in rialzo dell’8% sul 2022, che in termini pro capite si traduce in una spesa militare di Washington che è di oltre 16 volte maggiore rispetto a quella di Pechino.
La Cina dovrebbe “attuare pienamente il pensiero di Xi Jinping sul rafforzamento dell’esercito e della strategia militare per la nuova era”. Il premier Li Keqiang, aprendo la plenaria del Congresso nazionale del popolo, ha affermato che “le nostre forze armate, con particolare attenzione ai 38 obiettivi per il centenario dell’Esercito popolare di liberazione nel 2027, dovrebbero lavorare per svolgere operazioni militari, aumentare la preparazione al combattimento e migliorare le capacità militari in modo da svolgere i compiti loro affidati dal Pcc e dal popolo.
Biden e gli occidentali sono avvisati, la Cina si prepara a reagire in modo efficace contro le politiche degli Usa e della Ue, tese a combattere lo sviluppo dell’azione politica ed economica cinese nei maggiori Paesi del mondo, in particolare in Africa e in Oriente. Continuando così Biden e von der Leyen ci porteranno alla scontro con il colosso cinese e probabilmente contro i suoi “alleati”, a partire dalla Russia di Putin e dalla Corea del Nord. con gravi rischi di conflitto nucleare.