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G7 Hiroshima: sanzioni alla Russia e nuove armi a Zelensky, che parteciperà di persona per elemosinare altri aiuti

HIROSHIMA – “Il G7 annuncerà nuove sanzioni per isolare economicamente la Russia”. Lo ha detto un alto funzionario americano in un briefing dal Giappone precisando che sarà mantenuto il price cap sul petrolio russo. Le misure colpiranno i settori dell’energia, della difesa e la capacità di Mosca di mobilitare i suoi asset finanziari.
    “Il messaggio che Biden porta al G7 è che l’alleanza è più forte e unita che mai su una sere di questioni cruciali dal sostegno all’Ucraina contro la brutale invasione della Russia all’approccio verso la Cina fino alla lotta al cambiamento climatico”. Lo ha detto un alto funzionario dell’amministrazione Usa in un briefing virtuale dal Giappone. Gli Stati Uniti hanno anche fatto sapere agli alleati europei che non bloccheranno l’invio di jet F16 all’Ucraina. Lo riferiscono fonti dell’amministrazione Biden in Giappone, e ci saremmo stupiti del contrario, vista la deriva bellicosa del vecchio presidente dem e dei suoi.

Anche il Regno Unito ha annunciato nuove sanzioni contro il settore minerario russo, prendendo di mira le importazioni di alluminio, diamanti, rame e nichel nel tentativo di limitare la capacità di Mosca di finanziare la sua guerra in Ucraina.     “Come mostrano le sanzioni annunciate oggi, il G7 rimane unito di fronte alla minaccia della Russia e fermo nel suo sostegno” a Kiev, ha detto il primo ministro britannico Rishi Sunak a margine del vertice che si apre nelle prossime ore nella città giapponese di Hiroshima.

Volodymyr Zelensky si avvia a partecipare di persona al G7 di Hiroshima. Lo riportano più media internazionali, tra cui Bloomberg, ribaltando a sorpresa quanto annunciato ieri dal premier nipponico Fumio Kishida secondo cui il presidente ucraino sarebbe intervenuto a una sessione in programma domenica in videoconferenza. La volontà di essere a Hiroshima sarebbe emersa nelle ultime ore, con l’obiettivo di Zelensky di incontrare leader, tra cui il premier indiano Narendra Modi e il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, finora neutrali o poco ostili verso l’aggressione della Russia ai danni di Kiev. Neppure questa decisione ci meraviglia più di tanto, viste le capacità mediatiche del presidente-attore, reduce da una serie di incontri europei per elemosinare aiuti a destra e a manca.

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