L’AJA – Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu e il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per “crimini di guerra e crimini contro l’umanità” nella Striscia di Gaza dall’8 ottobre 2023. Il procuratore – evidentemente al solo fine di pararsi le spalle contro le inevitabili polemiche – ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale dell’Aja di emettere mandati di arresto anche nei confronti dei leader di Hamas Yahya Sinwar, Mohammed Deif, Ismail Haniyeh e Diab Ibrahim Al Masri per “crimini di guerra e contro l’umanità” commessi in Israele e nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023.
Oltre alle immediate giuste proteste da parte di Israele reagiscono anche Biden e Tajani, mentre la Commissione Ue e gli altri leader europei per ora tacciono.”Vogliamo che i macellai di Hamas siano sconfitti e siamo a fianco di Israele. Rigettiamo la Cpi: non c’è equivalenza fra Israele e Hamas. Quello che sta accadendo” a Gaza “non è genocidio”. Lo afferma il presidente Usa Joe Biden.
Si associa anche Tajani: “E’ una richiesta e non è una decisione ma mi pare inaccettabile che si equipari un governo legittimamente eletto dal popolo in modo democratico con una organizzazione terroristica che è la causa di tutto ciò che sta accadendo”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
La Corte penale era già abbastanza squalificata, ma con questa richiesta ha varcato ogni limite, ponendosi sullo stesso piano degli studenti e dei centri sociali che da mesi protestano pro Palestina e contro Israele. Ne abbiamo abbastanza di organismi internazionali inutili e partigiani, a cominciare dall’Onu.