Nelle sue comunicazioni in Senato in vista del Consiglio europeo la presidente del Consiglio, Giorgia meloni, ha parlato anche di terrorismo e immigrazione:
“Inquieta vedere ricomparire nelle nostre strade il fenomeno dei lupi solitari, che uccidono innocenti pretendendo di farlo in nome di Dio, con tanto di successive rivendicazioni a nome dello Stato Islamico. Vogliono tornare a colpire la nostra libertà, il nostro stile di vita. Vogliono vederci impauriti e pronti a rinunciare alla nostra quotidianità, e la nostra risposta, in Europa, deve essere forte e inequivocabile. Non ci riusciranno”. “Abbiamo quindi il dovere di alzare la guardia – ha proseguito la presidente del Consiglio -, come abbiamo fatto a partire dall’implementazione delle misure di protezione delle comunità ebraiche e dei luoghi sensibili in tutta Italia. E come hanno fatto nelle ultime ore le nostre forze dell’ordine – che ringrazio a nome di tutti gli italiani per lo straordinario lavoro che svolgono ogni giorno al servizio della nazione – assicurando alla giustizia alcuni fondamentalisti pronti a colpire in qualsiasi momento”.
Quanto ai migranti ha affermato: “Permettetemi di accogliere con soddisfazione le parole del Commissario europeo Ylva Johansson che qualche giorno fa ha dato atto della significativa riduzione delle partenze dalla Tunisia registrata nelle ultime settimane. Lo dico in punta di piedi, per la prima volta nel mese di ottobre il numero di migranti irregolari è diminuito rispetto all’anno precedente Si tratta certamente del frutto di una rafforzata volontà politica di portare avanti quell’accordo nonostante una parte politica abbia agito in tutti i modi per provare a sabotarlo, non comprendendo che così avrebbe fatto un danno agli italiani e un grande favore ai trafficanti di esseri umani”.
La premier ha poi rivendicato il “lavoro incessante” svolto dal governo “fin dal giorno del suo insediamento, in sede europea e internazionale per arrivare ad un cambio di approccio serio e definitivo nella gestione della migrazione”. “Non più porte aperte e redistribuzione, ma protezione dei confini esterni, lotta senza quartiere al traffico di esseri umani, accordi con i Paesi terzi, canali legali per rifugiati e quote di immigrati regolari compatibili con i bisogni del nostro sistema economico”, ha rimarcato la presidente del Consiglio
.”I più recenti rapporti della nostra intelligence ci hanno confermato che proprio dalla rotta balcanica e da queste modalità operative di infiltrazione possono arrivare per noi i maggiori rischi ed è questa la ragione che ha spinto il governo a intervenire tempestivamente, sospendendo Schengen e ripristinando i controlli alla frontiera con la Slovenia”. La presidente del Consiglio ha ringraziato “le autorità delle forze dell’ordine di Slovenia e Croazia che non hanno mai fatto mancare finora la loro collaborazione”, ricordando che “sono finora ben 11 gli Stati europei che negli ultimi giorni hanno adottato provvedimenti simili verso altri Paesi europei confinanti”.
È l’approccio che abbiamo sostenuto in questo anno e che ha trovato accoglimento in più di un documento ufficiale, è quello che ha ispirato il memorandum Ue-Tunisia e ha portato la Commissione europea a presentare il piano di azione in dieci punti illustrato dalla Presidente Ursula Von der Leyen a Lampedusa. La stessa Presidente ha inviato in queste ore una lettera al Consiglio dando atto dei passi concreti fatti in questa direzione e annunciando, tra l’altro, un provvedimento imminente per rafforzare il quadro giuridico e le politiche europee di contrasto al traffico di esseri umani. E’ un impegno significativo che siamo pronti a sostenere”, ha aggiunto Meloni.A Bruxelles, quindi, “l’Italia sosterrà anche la necessità di integrare il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 con adeguati stanziamenti per le politiche migratorie, sia quelle di contrasto ai flussi irregolari, sia quelle di cooperazione con i Paesi di origine e di transito dei flussi, con l’obiettivo di dare corpo allo spirito della conferenza di Roma del luglio scorso e di rafforzare la proposta italiana di un Piano Mattei per l’Africa”.
“Sappiamo che non sarà una partita facile – ammette -, perché ad oggi prevale in Consiglio una sensibilità diversa che vuole limitare l’incremento del bilancio pluriennale alle voci di spesa che riguardano l’Ucraina, ma noi riteniamo invece che sia necessario raggiungere un’intesa entro la fine dell’anno e che questa intesa debba riflettere una logica di pacchetto”.