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New York: von der Leyen attacca ancora Putin e sostiene Zelensky

NEW YORK – La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo a New York, dove ha ritirato a nome dell’esecutivo europeo il premio per la Pace globale e la libertà, ha ribadito il pieno appoggio della Ue a Zelensky, in sintonia di quanto voluto da Biden e dalla Nato, che proteggono e cercano di rinforzare i propri interessi in Europa e nel mondo. E’ strano che un premio per la pace venga attribuito a che sostanzialmente agisce non per una tregua o per la pace, ma per fomentare la controffensiva degli ucraini. Il mondo decisamente alla rovescia.

“Vogliamo un’Ucraina indipendente, all’interno dei suoi confini internazionali riconosciuti, in cui le responsabilità per i crimini di guerra siano state soddisfatte e con garanzie di sicurezza, in modo che gli ucraini possano essere liberi dalla paura. Gli ucraini hanno fatto una scelta chiara per lo Stato di diritto e la democrazia, vogliono entrare nell’Unione europea e ciò significa riforme profonde e strutturali dall’indipendenza del sistema giudiziario alla lotta alla corruzione, dai diritti delle minoranze alla libertà dei media: è sorprendente vedere con quanta velocità e determinazione l’Ucraina stia attuando queste riforme nonostante la guerra”, ha sottolineato.
“La Russia ha riportato la guerra nel nostro continente: non solo sta commettendo crimini indicibili con città rase al suolo, bambini strappati alle loro famiglie e civili uccisi a sangue freddo: questa guerra va anche contro le fondamenta stesse delle Nazioni Unite, sta prendendo di mira l’idea stessa di un ordine mondiale basato sul diritto internazionale, in cui tutti i Paesi sovrani hanno uguali diritti e tutti i Paesi devono astenersi dall’uso della forza contro l’integrità territoriale o l’indipendenza politica di qualsiasi Stato”, ha sottolineato.

La giustificazione è sempre la stessa: l’Ucraina paese aggredito deve essere aiutato a reagire, realizzando così il disegno della Nato e di Biden di distruggere la Russia e il regime di Putin. Si tacciono accuratamente i crimini in passato commessi nel Donbass dal regime ucraino, e i morti e le distruzioni causate al popolo russo. Ma di queste, secondo von der Leyen e i suoi accoliti, dovrà rispondere Putin, non certo Zelensky………

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