BRUXELLES – Il Parlamento europeo e il Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo sul Patto su migrazione e asilo. Lo ha annunciato la vicepresidente della Commissione, Margaritis Schinas, spiegando che “tutti i pezzi stanno andando al loro posto. Abbiamo fatto un passo avanti sui cinque pilastri chiave del Patto. La strada per arrivare a questo punto è stata lunga. Ma ce l’abbiamo fatta”. Per la presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, si tratta di “un giorno che passerà alla storia”.
Von der Leyen commenta: “Saranno gli europei a decidere chi arriva e chi può restare nell’Ue, non i trafficanti. La migrazione è una sfida europea che richiede soluzioni europee – ha chiarito von der Leyen in una nota -. Gli Stati membri alle nostre frontiere esterne devono gestire la migrazione illegale, che spesso mette a dura prova la loro protezione delle frontiere. Il Patto garantirà una risposta europea efficace, assicurando che gli Stati membri condividano gli sforzi in modo responsabile. E proteggerà chi ha bisogno. Ogni anno, centinaia di migliaia di migranti irregolari intraprendono viaggi pericolosi per raggiungere i nostri confini. Sono spesso vittime di criminali, contrabbandieri e trafficanti che li attirano con false promesse di passaggio sicuro ed estorcono loro denaro”. E finora, aggiungiamo noi, sono rimasti quasi tutti nell’ospitale Italia, blanditi da sinistre, associazioni cattoliche e Ong.
Ha aggiunto la Presidente tedesca: “Stiamo costruendo partenariati con i Paesi di origine e di transito, per combattere i trafficanti e per garantire l’effettivo rimpatrio nel Paese di origine senza diritto di soggiorno nell’Ue. La chiave per una gestione efficace della migrazione illegale risiede nell’interazione tra questi due pilastri. Un quadro giuridico forte ed efficace offerto dal Patto. E azioni mirate per proteggere ulteriormente i nostri confini, interrompere e distruggere le operazioni dei trafficanti e collaborare con Paesi terzi su partenariati reciprocamente vantaggiosi”.
Soddisfatto il nostro ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi:”Il Patto è il frutto di lunghe trattative in cui l’Italia ha sempre svolto un ruolo da protagonista per affermare una soluzione di equilibrio che non facesse più sentire soli i Paesi di frontiera dell’Ue, particolarmente esposti alla pressione migratoria – ha commentato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi -. Grazie alla capacità di trovare il giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà siamo riusciti a portare avanti e concludere un negoziato fermo da anni. L’approvazione del Patto è un grande successo per l’Europa e per l’Italia, che ora potrà contare su nuove regole per gestire i flussi migratori e contrastare i trafficanti di esseri umani”.
Reazioni furiose dalle associazioni che tiutelano i clandestini, in primis Amnesty Internacional: “l’accordo farà arretrare la legislazione europea in materia di asilo di decenni e porterà a una maggiore sofferenza umana”. Per Eve Geddie, direttrice dell’Ufficio istituzioni europee di Amnesty, il Patto “non sostiene concretamente gli Stati in cui le persone arrivano per la prima volta in Europa, come l’Italia, la Spagna o la Grecia. Invece di dare priorità alla solidarietà attraverso i ricollocamenti, gli Stati potranno semplicemente pagare per rafforzare le frontiere esterne, o finanziare Paesi al di fuori dell’Ue”. Attendiamo le reazioni, che immaginiamo altrettanto furiose, delle Ong e delle altre Asspciazioni, comprese quelle religiose, che si dedicano, con indubbi vantaggi, all’assistenza e all’accoglienza dei clandestini.
Speriamo comunque che, dopo tanto tempo, si sia arrivati a una vera svolta nelle politiche europee dell’immigrazione, ma i precedenti ci fanno essere piuttosto scettici. Felici se verremo smentiti.