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Ucraina: la controffensiva è in stallo e gli alleati frenano sull’appoggio incondizionato a Zelensky

BRUXELLES – Il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, si lancia ancora in proclami a favore di Zelensky, confermando la crisi della controffensiva ucraina: “La situazione per l’Ucraina è difficile ma questo vuol dire che dobbiamo darle maggior sostegno, non minore”. Lo ha detto Stoltenberg incontrando il presidente della Lettonia Edgars Rinkēvičs.

“La commissione esteri del parlamento turco dibatterà oggi dell’ingresso della Svezia nella Nato, ci prepariamo ad ccoglierla presto nell’alleanza”, ha poi aggiunto il politico norvegese. A proposito dell’aumento dei migranti alla frontiera con la Finlandia, Stoltenberg ha spiegato che la situazione è “monitorata da vicino” e che “siamo in contatto con le autorità finlandesi”. “E’ troppo presto per decidere se sia una questione da affrontare a livello di alleati ma restiamo vigili”, ha sottolineato. Tutti problemi causati dall’appoggio della Nato, degli Usa e della Ue alla deriva guerrafondaia di Zelensky che rifiuta ogni colloquio per una tregua o per la pace. E soprattutto Ue e Italia ne pagano le gravi conseguenze economiche.

Aumentano nel frattempo le difficoltà per un ingresso celere dell’Ucraina nella Ue, visto che l’insistenza e le richieste di aiuti continui di Zelensky cominciano a stufare gli alleati, che vorrebbero iniziare una trattativa per arrivare alla fine del conflitto. Non solo l’Ungheria, ma anche altri Paesi ex comunisti come la Polonia sono perplessi di fronte all’accelerazione promessa da von der Leyen. “Sull’Ucraina abbiamo bisogno di una riflessione che includa anche la discussione sul futuro dell’Ue. Abbiamo bisogno di un periodo di riflessione e di una discussione strategica della strategia europea nei confronti dell’Ucraina. Prima che si concluda questa discussione strategica non saremo in grado di prendere alcuna decisione sull’Ucraina né riguardo all’allargamento dell’Ue né riguardo alla revisione del quadro finanziario pluriennale” che prevede 50 miliardi di aiuti per Kiev. E’ quanto ha sottolineato il ministro ungherese per gli Affari Ue János Boka prima del Consiglio Affari Generali di Bruxelles.

I rapporti tesi fra Ucraina a Polonia sono confrmati anche dal portavoce della Commissione Ue, che commenta negativamente l’interruzione dei corridoi di solidarietà fra Polonia e Kiev. “La Commissione si rammarica del fatto che i colloqui tra i governi polacco e ucraino e i manifestanti polacchi non abbiano ancora avuto successo. Le discussioni devono continuare, contiamo sul governo polacco e sulle autorità ucraine per continuare questi scambi e per giungere a una soluzione”. Una conferma ulteriore, se ancora ce ne fosse bisogno, del fastidio che ormai provoca in molti Paesi Ue, e non solo, l’atteggiamento del presidente Zelensky e dei suoi accoliti.

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