WASHINGTON Che i pacchetti di aiuti militari inviati a Kiev potessero finire in mani ostili come quelle della criminalità organizzata – Cosa nostra e ‘Ndrangheta, per esempio – è stata fin da subito una preoccupazione per chi si è sempre detto contrario all’invio di armi in Ucraina. Ma ora quel sospetto è diventato certezza. Un rapporto dell’Ispettore generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (U.S. Department of Defense), scoperto dalla Cnn, svela che molte delle armi e delle attrezzature che l’anno scorso l’Occidente aveva inviato a Kiev per rendere il fronte ucraino in grado di reggere il confronto bellico con la Russia sono state, in realtà, rubate da trafficanti, criminalità organizzata e mercenari. E, nonostante questo, Zelensky continua a pigolare e a lanciare le sue richieste infinite di ulteriori forniture, e Biden continua a spendere miliardi di dollari dei contribuenti Usa per finanziare le mire bellicose del presidente attore.
L’emittente americana ha chiarito poi che i servizi di intelligence ucraini nella maggior parte dei casi sono riusciti a recuperare armi e attrezzature rubate. Secondo il rapporto del Dipartimento Difesa Usa, intitolato ‘Responsabilità del Dipartimento della Difesa per le attrezzature fornite all’Ucraina’ (in parte omissato), l’Office of Defence Cooperation-Kiev “non è stato in grado di condurre il monitoraggio richiesto delle attrezzature militari che gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina nel 2022”. Il rapporto, datato 6 ottobre 2022 descrive dettagliatamente una serie di complotti criminali per rubare armi, munizioni e attrezzature da campo di battaglia. In particolare, secondo quanto riferisce anche Rai News, “nel giugno 2022, un funzionario russo alla guida di un’organizzazione criminale ha falsificato documenti per entrare a far parte di un battaglione di volontari. Il funzionario anonimo ha quindi rubato un lanciagranate, una mitragliatrice e oltre 1.000 colpi di munizioni. I servizi di intelligence ucraini hanno però fatto fallire il piano. In altre circostanze i servizi di intelligence ucraini hanno anche sventato diversi complotti di trafficanti per rivendere sul mercato nero, armi, munizioni e attrezzature rubate dalla linea del fronte”.
“Il governo degli Stati Uniti è profondamente consapevole del rischio di possibili dirottamenti illeciti e sta adottando misure per mitigare questo rischio in stretta collaborazione con il governo dell’Ucraina. Siamo realistici sul fatto che stiamo inviando armi per aiutare l’Ucraina a difendersi in un conflitto attivo, e c’è il rischio che queste armi possano essere catturate se il territorio cambia di mano, cosa che accade in qualsiasi guerra”, ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato americano di fronte allo scoop della Cnn.
Quanto dichiarato dal rapporto dell’Ispettore generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, rafforza i moniti lanciati dall’inizio della guerra in Ucraina dall’allora procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, adesso a Napoli. Quest’ultimo ha spesso invitato a monitorare e tracciare le armi che le forze Alleate inviano a Kiev, per evitare quanto accaduto in ex Jugoslavia. “Noi – ricordò il procuratore – avevamo fatto indagini e avevamo scoperto che la Sacra Corona Unita prendeva armi in ex Jugoslavia e le barattava con la cocaina. Anche questa cosa potrebbe accadere in Ucraina”.
La conferma di questi rischi viene adesso anche dal Pentagono. Le armi e le munizioni che i soldati Usa stanno muovendo attraverso l’Europa per trasferirle in Ucraina rischiano di essere rubate o di andare perdute perché le misure di sicurezza non vengono osservate in modo efficace. E’ l’allarme contenuto in un rapporto del Pentagono che punta il dito in particolare contro un sito logistico in Polonia. La valutazione degli ispettori del dipartimento della difesa americano è avvenuta tra gennaio e giugno.