ROMA – Si è aperta alla Farnesina la sedicesima Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d’Italia nel mondo.
All’inaugurazione era presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale ha dichiarato: “Le sfide di fronte alle quali l’umanità si trova, pongono a rischio la sopravvivenza del pianeta, a partire dalle conseguenze della condizione climatica, sino a modalità belliche – che ci riportano a epoche che non hanno il diritto di riproporsi – in cui i popoli divengono ostaggi delle politiche aggressive dei rispettivi governi. Derubricare a mera dimensione regionale l’attacco della Federazione Russa all’Ucraina sarebbe un errore capitale. I suoi effetti destabilizzanti si avvertono in tutti gli angoli del globo e vulnerano gli strumenti internazionali di cooperazione e dialogo”.
Dopo aver condannato nuovamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ha evidenziato la grave situazione di Gaza, sottolineando il risorgere dell’antosemitismo e citando, ovviamente, la senatrice a vita Liliana Segre.
Poi il presidente ha invitato la Ue ad ammodernare le sue strutture e le regole del suo funzionamento. superando sempre più il principio dell’unanimità nelle decisioni. Un’affermazione lodata da molti, anche a destra, che non si sono evidentemente accorti che il politico ex democristiano, adesso piddino, ha lanciato quest’idea dopo che molte decisioni del Consiglio europeo sono state bloccate da Orban e dai sovranisti. Un modo per consentire alle sinistre europee di dominare ancora la politica della Ue, finché avranno la maggioranza relativa dei Paesi membri.
Mattarella ha dunque così concluso il suo discorso: “Come ogni costruzione umana, l’Unione Europea non è perfetta: è un cantiere permanente, da puntellare quotidianamente con il lavoro di tutti, unendo, insieme, resilienza, ferma chiarezza e pazienza, come necessario per la conclusione dei negoziati in atto per il Patto di stabilità e crescita. Allargamento e approfondimento dei meccanismi di integrazione economica e politica sono due aspetti strettamente connessi. Perché l’Unione Europea possa svolgere un ruolo rilevante a livello interno ed internazionale, essi debbono procedere di pari passo. Una esigenza, questa, che dovrebbe indurci ad un sempre maggiore ricorso al voto a maggioranza”.