BRUXELLES – Non è affatto chiusa la vicenda degli sms di Ursula von der Leyen con Albert Bourla per l’acquisto dei vaccini anti Covid di Pfizer. Per la presidente della Commissione europea è pendente in Belgio una denuncia penale, con l’accusa di usurpazione di funzione e titolo, distruzione di documenti pubblici e vantaggi illeciti e corruzione. La tesi è che si sia sostituita ai governi europei nella trattativa e nell’acquisto di 1,8 miliardi di dosi, per una spesa di 35 miliardi di euro.
Sulla Commissione Ue pende anche una denuncia, per gli stessi fatti, del New York Times alla Corte di giustizia europea per la mancata pubblicazione degli sms della presidente con l’amministratore delegato di Pfizer, mentre è in atto l’indagine anche di una commissione d’inchiesta del Parlamento europeo.
Secondo la denuncia presentata all’Autorità giudiziaria belga Ursula von der Leyen si sarebbe sostituita «senza alcun mandato» agli Stati membri dell’Unione europea e avrebbe negoziato con Pfizer l’acquisto dei vaccini «in modo diretto e segreto», in particolar modo per sms.
La presidente della Commissione europea si è sempre difesa sostenendo di aver avuto un innocente rapporto confidenziale con Albert Bourla e che gli sms contestati erano di natura amicale, quindi non influenti. Invece, secondo il New York Times, si nasconderebbero informazioni utili per approfondire la vicenda.
Se la denuncia fosse stata presentata in Italia si sarebbe conclusa con un nulla di fatto. Vedremo se in sede comunitaria e belga le cose andranno diversamente.