MANDURIA – Al Forum in Masseria di Vespa Conte si scaglia contro il governo e gli alleati per l’eccessivo sostegno a Zelensky: “Siccome in guerra ormai, indirettamente ma temo direttamente tra un po’, ci siamo anche noi, dico che abbiamo pieno titolo per sederci a un tavolo e non possiamo offrire a Zelensky una cambiale in bianco, ché ci dica lui come e quando vuole fare la pace, se la vuole fare, a quali condizioni, se vuole arrivare a Mosca o se deve vincere Putin. E lo dico nel rispetto di Zelensky e in appoggio della popolazione ucraina. Zelensky è lì e si sta difendendo, lo vediamo in tuta mimetica e sta diventando un eroe per il suo Paese, e dico ‘eroe’. Ma è grazie alle nostre forniture militari. Lo dico chiaro: Zelensky non può decidere lui come e quando sedersi al tavolo e quali condizioni o meno, fermo restando che lavoriamo per lui e per difendere la sua sovranità terroriale”.
“Noi stiamo abbracciando una strategia militare, definita a Washington. Loro sono nostri alleati ma con gli alleati si parla, perché altrimenti se facciamo gli scendiletto sono, come dire, il nostro riferimento padronale. Agli alleati si spiega che questa strategia militare con questa escalation militare porta solo a più enormi rischi, anche di deflagrazione nucleare – ha aggiunto – Noi invece siamo per una svolta negoziale che va perseguita con forza, tutelando sì gli interessi vitali dell’Ucraina e coinvolgendo la Santa sede e altri player internazionali. Qui non c’è via uscita se non distruzione e rischi”.
Quindi l’attacco a Elly Schlein, segretaria Pd: “”Per il modo di fare politica dei 5 Stelle, il tema non è trovare compromessi in un incontro di vertice. A noi interessando i progetti e la direzione di marcia.Con Schlein vedo maggiore determinazione nel Pd verso il salario minimo legale dove noi ci siamo attestando da tempo. Vedo che si sta smarcando dal Pd renziano del Jobs Act. Io sono ben contento se c’è un percorso per un obiettivo condiviso. Ma va preso anche atto che sulla guerra non vedo svolte. Ci sono ancora dissonanze”.
La stampa associata, omologata alla sinistra, protesta per l’iniziativa di Vespa: “Valuteremo un esposto all’Antitrust sull’evento organizzato da Bruno Vespa nella sua masseria”: ha detto il presidente della Fnsi, Vittorio di Trapani. Anche l’Usigrai contesta: “Ci hanno promesso una Rai trasformata e pluralista. Ci chiediamo se nel cambio della narrazione sia compresa – all’interno di tg e programmi di approfondimento – anche la pubblicità dell’attività commerciale riconducibile alla famiglia di un collaboratore/artista della Rai”.
Replica Bruno Vespa con fermezza. “Siamo alla quarta edizione del Forum in masseria. Quando, per le prime edizioni, abbiamo ospitato i ministri del governo Draghi nessuna obiezione. Appena è arrivato al governo il centrodestra, ci scopriamo asserviti. Come mai?”. La spiegazione à evidente, la doppia morale delle sinistre e dei loro consociati.