ROMA – La variante BA.2.86, ribattezzata Pirola, ha fatto il suo ingresso anche in Italia e ha tutte le carte in regola per poter prendere piede e soppiantare le varianti che circolano di più nel nostro Paese sostituendo Eris (EG5) attualmente dominante , ma «non c’è alcuna evidenza che si tratti di una variante più patogena o più aggressiva delle precedenti», ha spiegato subito Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia (Siv-Isv), che con il suo team a Brescia ha isolato Pirola per la prima volta nel nostro Paese e ora studierà le mutazioni per capire se questa variante può aggirare le vaccinazioni.
La variante BA.2.86 (Pirola) condivide con Omicron l’elevato numero di mutazioni – oltre 35 – e questa caratteristica ha fatto scattare l’allarme dell’Organizzazione mondiale della Sanità che l’ha subito inserita tra le varianti sotto monitoraggio. Il nuovo vaccino anti-Covid aggiornato di Pfizer adattato alla sottovariante Omicron XBB.1.5 (Kraken) si prevede – come affermato dall’Agenzia europea dei medicinali Ema – che contribuisca a mantenere una protezione ottimale contro il Covid causato anche da altre varianti come la stessa Pirola. Due studi condotti di recente indipendentemente all’Università di Pechino e al Karolinska Institutet di Stoccolma hanno però tranquillizzato in merito alla pericolosità di questa variante: anche se Pirola è capace di eludere la risposta immunitaria, è meno contagiosa rispetto alle altre varianti attualmente in circolazione. Secondo le due ricerche, BA.2.86 è capace di sfuggire all’immunità sviluppata con precedenti infezioni o con il vaccino, tuttavia in chi ha contratto infezioni di recente la risposta immunitaria non è del tutto inefficace. Non meno importante il fatto che la variante, secondo gli studi, non abbia una grande capacità di diffondersi.
L’isolamento della variante è avvenuto a Brescia, “Avremo un vantaggio rispetto a questo fronte e anche su altre considerazioni” sottolinea Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. La variante Pirola è stata isolata dal team di Arnaldo Caruso, «in un paziente immunocompromesso – aggiunge Ciccozzi – come era accaduto anche in altri Paesi. Quindi c’è l’ipotesi che questa variante possa portare ad una infezione in questa tipologia di persone e poi rilanciarsi con altri cambiamenti». Viene quindi consigliata la vaccinazioni per le categorie a rischio : «I fragili e agli anziani è bene che si vaccinino, per il loro bene e contro il rischio di sviluppare una forma di Covid grave, ma anche – conclude Ciccozzi – per limitare la circolazione di varianti che hanno una elevata percentuale di mutazioni che può potenzialmente renderle più pericolose»