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Elezioni nel mondo: nel 2024 metà della popolazione si recherà alle urne. In primo piano le presidenziali Usa

Il giornale online Wired ci ricorda che nel 2024 metà della popolazione mondiale andrà a votare. Considerando elezioni nazionali, comunitarie e locali le urne saranno aperte in 76 paesi, e riguarderanno il 51% della popolazione mondiale. Tuttavia, in almeno la metà di questi stati è probabile che non porteranno a cambiamenti significativi nella struttura di chi detiene il potere, date le leggi contro la libertà di parola o di associazione presenti in molti regimi.
Oltre alle elezioni europee, che chiameranno al voto i circa 400 milioni di elettori ed elettrici dei 27 stati membri, si voterà anche in otto dei dieci paesi più popolosi al mondo, cioè Bangladesh, Brasile, India, Indonesia, Messico, Pakistan, Russia e Stati Uniti, e in 18 paesi dell’Africa, che contano quasi 300 milioni di aventi diritto al voto, per un totale di 4 miliardi di persone.
Secondo l’Economist però, su 71 paesi considerati dal Democracy index (quello che segue il politicamente corretto dettato dalle sinistre internazionali), solo 43 avranno elezioni “democratiche”, tra cui i 27 stati dell’Unione europea, mentre altri 28 non soddisfano le condizioni di base per parlare di votazioni libere.
Per quanto riguarda lesole elezioni presidenziali, le prime si svolgeranno a Taiwan, il 13 gennaio 2024, con un voto che segnerà il futuro delle sue relazioni con la Cina. Mentre a chiuderla saranno gli Stati Uniti, dove una possibile rielezione dell’ex presidente Donald Trump potrebbe scatenare le revedibili reazioni delle sinistre americane e mondiali. Queste ultime infatti spingono per la rielezione di Joe Biden, che in questi anni ha fomentato tensioni e guerre in molte parti dello scacchiere mondiale, abbandonando, fra l’altro, l’Afghanistan al dominio dei talebani. Un bel consuntivo, non c’è che dire.

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