FIRENZE – Mentre a Firenze si svolgeva una partecipata manifestazione di sinistre, sindacati e stampa schierata contro il pericolo del risorgente fascismo, riferendosi strumentalmente agli scontri fra studenti davanti al liveo Michelangiolo e alla reazione del ministro Valditara rispetto alla lettera antifascista della preside, già candidata Pd, Savino, anarchici e centri sociali minacciavano premier e membri del governo a Milano con slogan tipo anni di piombo, mentre a Torino devastavano la città e si scontravano con le Forze dell’ordine, fra le quali si lamentano due feriti.
Per le serie, vedi da quale lato vengono violenza e pericoli per la democrazia. Tutti hanno esaltato la manifestazione fiorentina, ma vediamo come ci si è comportati nella stessa giornata e sullo stesso versante politico, cioé a sinistra, in altre città.
MILANO – Uno striscione nero e le foto a testa in giù del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, sono apparsi davanti al liceo classico Carducci di Milano, in via Beroldo, nei pressi di piazzale Loreto. Sullo striscione campeggiava la scritta ‘Ma quale merito, la vostra è solo violenza’.
Il deputato di Fratelli d’Italia e vice presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Riccardo De Corato, sottolinea: “Trovo il fatto molto grave a prescindere. Ancor più grave perché si tratta di una struttura che dovrebbe essere educativa: non capisco bene quale educazione fornisca agli studenti. Non vorrei che la formazione sia quella dell’odio politico verso l’avversario che riporterebbe l’Italia indietro di qualche decennio. In secondo luogo, in quello striscione, vi è tutta l’ipocrisia della sinistra italiana. Non oso immaginare quale sarebbe stata la reazione del sindaco Sala, del Pd e in generale della sinistra e dei radical chic, se al posto di Giorgia Meloni ci fosse stata Elly Schlein”.
TORINO – Disordini a Torino dove centinaia di anarchici si sono dati appuntamento per una manifestazione di protesta per il caso di Alfredo Cospito, di cui il medico curante, dopo la visita in carcere, ha detto che la situazione fisica “si sta deteriorando rapidamente, anche se il fatto che abbia ripreso a prendere almeno un po’ di zucchero la rende un po’ meno drammatica”.
Dopo il raduno in piazza Solferino, nel centro di Torino, gli anarchici, dietro lo striscione “Al fianco di Alfredo , al fianco di chi lotta”, si sono mossi in corteo, lasciando una scia di devastazione: rotte vetrine dei negozi, vetri delle auto in sosta a decine, divelti cartelli stradali e totem pubblicitari, incendiati cassonetti, lanciati grossi petardi, bombe carte, sassi e bottiglie. Nel tardo pomeriggio le forze dell’ordine hanno dovuto intervenire con gli idranti e i lacrimogeni nella zona del mercato di Porta Palazzo, per allontanare i manifestanti lontano dal centro di Torino, dopo scene da guerriglia urbana.
Sono 34 i manifestanti fermati per gli incidenti incidenti , nei quali due poliziotti aono rimasti feriti: si tratta di un operatore del reparto mobile di Milano colpito da una bomba carta a una gamba, e di un’operatrice della polizia scientifica raggiunta alla mano da una bottiglia di vetro scagliata dai dimostranti. Tra gli identificati ci sono dei francesi, dei tedeschi e degli italiani provenienti da Imperia, Napoli, Udine, Avellino, Caserta, Trento, Brindisi. Un bilancio grave che deve far meditare.
Politici di dinistra, sindacati, mass media hanno continuato a lanciare appelli contro il risorgente presunto pericolo da destra, mentre nessuno, evidentemente sono tutti affetti da strabismo politico, ha volto lo sguardo verso quello che accadeva in alcune grandi città ad opera degli anarchici che manifestavano a difesa di Cospito. Purtroppo si tratta di un copione già visto, che non vorremmo si ripetesse 50 anni dopo.