FIRENZE – Divampano le polemiche nelle varie trasmissioni e talk show in merito alla scomparsa della piccola Kata, sparita dall’ex albergo Astor di Firenze, occupato abusivamente da gruppi di stranieri, senza che sia stato previsto uno sgombero, vista la situazione d’illegalità e di precaria sicurezza anche degli occupanti, fra i quali molti bambini. Ma nessuno ha ricordato come altre istituzioni, altrove, siano riuscite a risolvere analoghe situazioni, anche più gravi.
A Torino, per esempio, nel 2009 furono liberati i locali di una clinica occupati abusivamente da oltre 400 somali, organizzati dai centri sociali piemontesi. Ecco quanto risulta dagli atti ufficiali della Camera dei Deputati.
BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. – Al Ministro dell’interno. Interrogazione n.(4-03918) Seduta Camera n. 213 del 14/9/2009, in merito all’occupazione abusiva da parte di oltre 400 rifugiati della clinica San Paolo di Torino. I predetti parlamentari interrogano il ministro dell’Interno in merito al rispetto delle regole di accoglienza per rifugiati politici e ricordano che:
“Il Prefetto di Torino, Paolo Padoin, ha deciso ai primi di luglio il trasferimento temporaneo dei rifugiati politici nella Caserma Lamarmora di via Asti per un tempo di sei mesi, con l’obiettivo di liberare dall’occupazione l’ex-clinica San Paolo di corso Peschiera;
il 15 luglio una delegazione radicale, composta dal segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, Igor Boni e da Domenico Massano della giunta di segreteria dell’associazione, ha visitato i locali dei sei piani di corso Peschiera riscontrando condizioni igieniche gravissime e indegne di un paese civile (….)
il 28 luglio 2009, il Sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha firmato l’ordinanza di sgombero dei locali abusivamente occupati di corso Peschiera; il documento impone, sulla base dei risultati del censimento e conclusi i lavori di ristrutturazione nella caserma di via Asti, lo sgombero dell’edificio dell’Ex-clinica San Paolo;”.
Da questa narrazione, fatta da forze politiche non certo favorevoli alla istituzioni e vicine a quei centri sociali e quei rifugiati che più volte hanno tentato addirittura assalti al Palazzo del Governo, risulta dunque che Comune, prefettura e magistratura, se colloquiano fra loro, riescono a risovere anche le situazioni più intricate. Infatti il prefetto aveva innanzitutto organizzato un sopralluogo di vigili del fuoco e Asl, protetti dalle Forze dell’ordine, all’interno dell’edificio occupato, dal quale risultarono gravissimi rischi per la sicurezza e l’incolumità degli occupanti. Il rapporto fu trasmesso a Comune e Procura della Repubblica. A seguito del rapporto il sindaco Chiamparino adottò un’ordinanza, per motivi sanitari, di sgombero dell’edificio, che fu realizzato con la collaborazione di tutte le istituzioni. Nel frattempo il ministero della Difesa aveva concesso, su richiesta di sindaco e prefetto, l’utilizzo temporaneo di una caserma dismessa, sita nella collina dove risiedevano esponenti della sinistra radical chic del capoluogo piemontese, che si fecero sentire nei confronti di Chiamparino.
Un esempio di come queste vicende debbano e possano essere affrontate energicamente, evitando che la situazione diventi ingestibile. Un messaggio preciso nei confronti delle istituzioni fiorentine che (in particolare il Comune) – per il caso doloroso della scomparsa della piccola Kata dall’ex Albergo Astor, occupato abusivamente da anni – si sono palleggiate la responsabilità di mancati interventi. Di fronte alla gravità della situazione la magistratura, alla quale da quasi un anno era stato richiesto lo sgombero dei locali, ha finalmente disposto l’evacuazione forzosa dell’immobile, attuata subito dalle Forze dell’ordine. Ma occorreva che sparisse una bimba di 5anni per intervenire?