FIRENZE – Nessuna traccia di Kata, unica certezza che nell’edificio dell’ex Albergo Astor occupato non c’è. Neppure l’intervento del generale Garofano, ex comandante dei Ris, ha portato qualche lume, ma aspettiamoci scoop di Quarto Grado. Gli inquirenti invece brancolano nel buio, la procura intende esaminare le immagini di 1.500 telecamere della zona. Approccio frontale – aferma l’Ansa – della procura di Firenze per cercare Kata, la bimba di 5 anni scomparsa in città il 10 giugno: in un lungo vertice tra magistrati e investigatori concluso stasera, è stato deciso che per trovare la piccola saranno acquisite le immagini di tutte le telecamere della città. I video saranno sottoposti a un massiccio esame. Bruciano evidentemente le pesanti critiche per il ritardo nel sequestro dell’immobile, chiesto a settembre del 2022.
L’operazione potrebbe riguardare circa 1.500 telecamere puntate sulle strade di Firenze. La ricerca sarà concentrata sui giorni 10 e 11 giugno. Per realizzare questa operazione è previsto un vasto dispiegamento di personale dei carabinieri, anche col Ros. Il vertice in procura ha puntualizzato vari aspetti tra cui gli orari della scomparsa della bambina. Gli inquirenti dilatano, rispetto a quanto ricostruito finora, l’arco temporale dall’ultimo momento in cui Kata è stata vista, al ritorno della madre e alle ricerche dei familiari dentro l’hotel. I momenti salienti del sequestro della piccola vengono estesi dalla mezz’ora ricostruita finora a circa due ore. Il punto di partenza è sempre il video della telecamera fissa puntata su via Boccherini dove si vide per l’ultima volta Kata alle 15.01: è in strada, viene allontanata dai ragazzi più grandi e rientra da sola nell’hotel dopo che sono usciti due adulti e il cancellino resta aperto.
Un altro video diffuso sul sito de Il Tirreno ed esaminato alla trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ mostra liti, scontri e anche l’assalto a una stanza dentro l’hotel Astor che risalirebbero alla sera del 27 maggio. E’ il giorno precedente all’attacco all’ecuadoregno che si barricò nell’alloggio e preferì saltare dal terzo piano anziché farsi prendere dalla gang che controllava il racket delle stanze. Le immagini, riprese da un telefonino, sono drammatiche e mostrano grandi tensioni fra gli occupanti abusivi. Ci sono più scene. Persone che urlano nel cortile. In un assalto a una stanza spuntano dei coltelli. Tentano di sfondarla. Una voce di bambina dice ‘Basta’. Katherine, la madre di Kata, partecipa al corteo che sfila tutte le sere nel quartiere di San Jacopino per chiedere la liberazione di Kata. Dalla trasmissione ha fatto un appello a chiunque possa aiutarla a ritrovare la figlia. “Sono 11 giorni che non la vedo e non la sento”, ha detto la giovane donna. “E’ stato meglio che non l’abbiano trovata” ha anche affermato riguardo alla grande ispezione all’Astor perché “se non l’hanno trovata, ho ancora la speranza che sia viva la mia bambina”.
Una conferma del caos e dell’illegalità che regnava nell’ex albergo, più volte denunciato dagli abitanti della zona, e non risolto per i ritardi nel sequestro, arrivato solo a cose fatte.