NEW YORK – Anche in occasione della decisione di inviare aiuti umanitari nella striscia di Gaza è stata confermata l’assoluta inadeguatezza e incapacità dell’Onu di intervenire efficacemente nelle crisi mondiali. Dopo le giuste polemiche sollevate da Israele per una dichiarazione che sembrava a difesa di Hamas da parteAntonio del segretario generale Antonio Guterres, parzialmente smentita dallo stesso, ancora una volta il Consiglio di sicurezza è stato incapace di decidere all’unanimità e ha bocciato la bozza di risoluzione presentata dagli Stati Uniti sulla guerra tra Israele e Hamas con il veto di Russia e Cina e il voto contrario degli Emirati arabi, due Paesi si sono astenuti e dieci hanno votato a favore. Bocciata anche la bozza di risoluzione presentata dalla Russia con il veto di Stati Uniti e Regno Unito, quattro Paesi, tra cui la Cina, hanno votato a favore e sei si sono astenuti. Entrambi i testi parlano della necessità di far entrare a Gaza beni di prima necessità ma mentre gli Stati Uniti hanno chiesto una pausa nei raid israeliani per permettere l’ingresso degli aiuti, la Russia ha proposto un cessate il fuoco umanitario. I capi di Stato e di governo che si riuniranno oggi e domani a Bruxelles per il Consiglio Europeo e l’Eurosummit si apprestano a chiedere unitariamente una “pausa umanitaria” nelle operazioni militari, secondo l’ultima bozza disponibile delle conclusioni, per consentire materialmente la consegna degli aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza, allineandosi così alla posizione di Putin.
Israele ha congelato l’attacco di terra a Gaza in attesa che i missili Usa arrivino in Medioriente per offrire ulteriore protezione ai militari americani. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ribadisce che “Hamas è come l’Isis”, marcando ancora le distanze rispetto al segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres. Da Washington, Joe Biden traccia la linea tra passato, presente e futuro: l’attacco di Hamas, dice il presidente degli Stati Uniti, ha cambiato tutto, non si potrà più tornare allo status quo precedente al 7 ottobre e bisogna lavorare per arrivare alla creazione di 2 stati. Ma Netanyahu parla in serata e ribadisce concetti già espressi. Hamas è come l’Isis, terrorismo puro per il premier israeliano. L’attacco via terra ci sarà, le forze armate “si stanno preparando” e i vertici – istituzionali e militari – non forniranno dettagli né indicazioni perché la priorità è “proteggere la vita dei nostri soldati”. “Ci stiamo preparando per un’incursione di terra. Non specificherò quando, come e quanti uomini” saranno utilizzati.
PUTIN – Intanto, di fronte alle nuove crisi sullo scacchiere mondiale, all’aggressività della Nato e alla confermata volontà di Biden di sostenere il primato degli Usa, la Russia potenzia la sua risposta nucleare. Un missile intercontinentale Yars è stato lanciato dal cosmodromo di Plesetsk, mentre dal sottomarino nucleare Tula, nel mar di Barents, è stato lanciato il missile Sineva. La Russia testa così la risposta ad un attacco nucleare nemico. Il presidente Vladimir Putin, dal suo studio nel Cremlino, in video collegamento ha assistito alle operazioni delle forze armate russe. Il ministro della Difesa Sergei Shoigu e il capo di stato maggiore Valery Gerasimov hanno riferito a Putin dell’esito delle manovre. “Le forze nucleari strategiche russe si sono esercitate a sferrare un massiccio attacco nucleare in risposta a un attacco nucleare nemico”, riporta l’agenzia Tass sulla base del resoconto di Shoigu a Putin che, oltre ad essere presidente, è anche comandante in capo supremo.