TEL AVIV – La notte scorsa l’esercito israeliano ha condotto attacchi su “larga scala” su obiettivi di Hamas nella Striscia. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che sono stati “uccisi numerosi operativi” dell’unità dell’elite di Hamas, ‘Nukhba’. Tra i dirigenti di Hamas colpiti anche il capo del sistema aereo di Gaza, Merad Abu Merad, ritenuto responsabile “per aver diretto i terroristi durante il massacro di sabato scorso”.
Si registrano “numerose vittime” nei raid israeliani delle ultime ore sulla Striscia di Gaza, con la costa “presa di mira dal fuoco delle navi”. Lo riferiscono i media palestinesi in Cisgiordania. I paklestinesi evidentemente adottano la tattica di lamento continuo così cara a Zelensky, sperando negli aiuti internazionali.
Intanto gli Usa si schierano a favore di Israele e inviano navi e aerei nella zona. Dopo la portaerei più grande della flotta americana, Biden ha ordinato di inviare anche aerei da combattimento: gli F-15 Strike Eagle sono arrivati in Medio Oriente, nell’ambito degli sforzi degli Stati Uniti “per rafforzare la propria posizione e migliorare le operazioni aeree in tutta la regione in seguito agli attacchi di Hamas contro Israele. “L’esercito americano è impegnato a garantire la sicurezza e la protezione durature in tutto il Medio Oriente”, ha affermato il tenente generale dell’aeronautica americana Alexus G. Grynkewich, secondo Haaretz. “Con mezzi di combattimento avanzati e integrandoci con le forze congiunte e di coalizione, stiamo rafforzando le nostre partnership e rafforzando la sicurezza nella regione”, ha concluso.
Invece l’imbelle e ipocrita Ue prende ancora una volta posizione contro Israele e a favore di Hamas. Il piano di Israele di evacuazione di oltre un milione di persone dal nord di Gaza in un solo giorno è “assolutamente impossibile da attuare”. Il capo della politica estera dell’Ue, Josep Borrell, parlando alla fine della sua missione in Cina, ha detto che, “rappresentando la posizione ufficiale dell’Unione Europea, il piano di evacuazione è assolutamente, assolutamente impossibile da attuare”. Perché “immaginare di poter spostare un milione di persone in 24 ore in una situazione come quella di Gaza può essere solo una crisi umanitaria – ha aggiunto Borrell -. E’ uno scenario da evitare”. Ma subito arriva una notizia in senso contrario dall’Onu, secondo la qualem già circa 423mila i palestinesi avrebbero lasciato le loro case a Gaza, anche prima dell’ordine di Israele di lasciare la parte nord della Striscia.