TEL AVIV – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato su Abc News che il suo Paese avrà “la responsabilità generale della sicurezza” della Striscia di Gaza “per un periodo indefinito” una volta terminata la guerra con Hamas. “Perché abbiamo visto cosa succede quando non ce l’abbiamo. Quando non abbiamo questa responsabilità in materia di sicurezza, vediamo l’esplosione del terrore di Hamas su una scala che non potevamo immaginare”, ha spiegato. Netanyahu ha respinto ancora una volta l’idea di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza senza il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas.
“Non ci sarà alcun cessate il fuoco, nessun cessate il fuoco generale, a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi”, ha detto in un’intervista ad Abc News. “Per quanto riguarda le piccole pause – un’ora qui, un’ora là – le abbiamo già avute”, ha aggiunto Netanyahu. “Suppongo che controlleremo le circostanze, in modo da consentire ai beni, ai beni umanitari, di entrare, o ai nostri ostaggi, singoli ostaggi, di andarsene”, ha detto il premier israeliano.
Nella Striscia tagliata in due dall’avanzata dall’esercito e dall’assedio di Gaza City, Israele sta intanto proseguendo nell’eliminazione dei capi di Hamas, individuando e distruggendo uno per uno i tunnel della fazione, accreditata da varie fonti di aver costruito una rete di oltre 500 chilometri in tutta l’enclave palestinese. Nei raid delle ultime 24 ore è stato ucciso Jamal Mussa, responsabile delle operazioni speciali di sicurezza di Hamas.
GUTERRES – Intanto nuovo scontro con il segretario generale dell’Onu. “Gaza sta diventando un cimitero di bambini”. Nel giorno in cui le autorità di Hamas annunciano oltre 10.000 morti nella Striscia, “tra cui 4.104 minori”, le parole del segretario generale dell’Onu Antonio Guterres aprono un nuovo scontro con Israele. “Vergognati”, gli ha replicato infatti a brutto muso il ministro degli Esteri dello Stato ebraico Eli Cohen. “Più di 30 minori, tra cui un neonato di 9 mesi, ma anche bimbi e ragazzini che hanno assistito alle uccisioni a sangue freddo dei loro genitori, sono trattenuti nella Striscia contro il loro volere. E’ Hamas il problema a Gaza – ha tuonato Cohen su X – non le azioni di Israele per eliminare quest’organizzazione terroristica”.