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Il ciclone Ciaran devasta l’Italia: in Toscana 3 morti, necessari interventi sul territorio, allarme in Regione

FIRENZE – La tempesta Ciaran, che visiterà il nostro Paese almeno fino a domenica, con piogge e vento forte, ha già causato cinque morti in Europa, ed ora è arrivata in Italia, dove si contano tre morti in Toscana ed un disperso in Veneto. In Toscana un uomo di 85 anni è stato trovato morto ieri sera nella sua abitazione al piano terra di una casa a Montemurlo, nella frazione di Bagnolo, vicino a Prato, La zona di Prato è una delle più colpite, con esondazioni di torrenti e sempre a Montemurlo si conta un’altra vittima, una donna di 84 anni. La terza vittima si è registrata nel comune di Rosignano (Livorno).

In provincia di Firenze è esondato il fiume Bisenzio a Campi. “Ho dichiarato lo stato di emergenza regionale e sono già in contatto con il governo per quello nazionale. La situazione è davvero molto grave”, ha fatto sapere in tarda serata Giani.

Ricordiamo che gli interventi per la salvaguardia del territoorio spettano alle Regioni e in questo caso, viste le frequenti esondazioni di iiumi e torrenti e di frane sul territorio, sembra proprio che la regione Toscana non abbia fatto abbastanza. Così come L’Emilia Romagna nel caso della disastrosa alluvione recente in provincia di Ravenna. Le regioni rosse (ma è un malcostume esteso a tutta la politica) evidentemente curano più gli interventi che procurano clientele e voti piuttosto che quelli utili alla popolazione. Così come fanno i sindaci, lo dimostrano i lavori infiniti delle tramvie a Firenze.

Bisogna comunque stare in campana. Gli esperti della Regione Toscana si attendono nelle prossime ore una forte piena del fiume Arno, con transito del picco a Pisa oggi, venerdì 3 novembre, a mezzanotte. È quanto si apprende riguardo alle previsioni disponibili mentre il maltempo, con temporali continui, si è attestato sull’asse Livorno-Mugello. Nel bacino del fiume Sieve, massimo affluente dell’Arno, i livelli sono in crescita con superamento delle soglie di riferimento in Mugello e raggiungimento del massimo degli ultimi decenni sulle soglie a valle.

Ricordo che, al di là dell’alluvione di Firenze del 1966, di cui domani cade il 57.mo anniversario, già da giovane funzionario della prefettura di Firenze ebbi a intervenire (anni 75 – 92) per alluvioni disastrose causate da torrenti e fiumi minori nella nostra provincia. Da allora quasi niente è cambiato. E ancor oggi. come attesta la Regione, si annunciano con timore le piene dell’Arno…..

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