E’ stata strangolata dal figlio con problemi psichiatrici solo per avergli ricordato di prendere le medicine. Ometto ovviamente le indicazioni di luoghi e persone per evitare inconvenienti, come succede di frequente ad alcuni giornali e blog. Una donna è morta, strangolata dal figlio con problemi psichiatrici, seguito dai servizi dell’Asl. Un altro esempio delle conseguenze nefaste della riforma Basaglia, positiva per altri aspetti. Così come accade con l’applicazione di altre leggi in altri settori, come quello carcerario, con la legge Gozzini ed altre simili.
Il figlio è stato arrestato dalla Polizia per omicidio. Era seguito da un Centro di Salute Mentale dell’Asl e da uno psichiatra. Ma le cure evidentemente, che il giovane non seguiva, non sono servite a molto. Con la madre, è emerso, il giovane litigava spesso, proprio perché la donna gli ricordava di prendere le medicine, ma lui spesso non lo faceva. E così, ogni volta che saltava le cure, ricadeva in frequenti e pericolosi scatti d’ira.
Anche stavolta la donna aveva ricordato al figlio di prendere le medicine, ma lui lì’ha uccisa in seguito ad un raptus e ad un profondo stato di confusione mentale, che gli era stato provocato dalla circostanza di non aver preso le medicine prescritte. E’ stato aArrestato dalla Polizia, avvertita da lui stesso. “Non ho capito più nulla, sono pentito”, ha detto il giovane.
Ogni commento è inutile, a questo punto. Troppi sono gli esempi di questo tipo che dimostrano come la giusta assistenza che deve essere prestata a chi è soggetto purtroppo a una forma di problemi psichiatrici deve essere integrata da un regime che impedisca loro di nuocere agli altri. Già nel 1972, in servizio alla prefettura di Arezzo, avevo sperimentato le conseguenze delle teorie del prof. Franco Basaglia. Il manicomio (allora esisteva ancora) di Arezzo era diretto dal prof Agostino Pirella, un allievo di Basaglia, che ovviamente seguiva le teorie rivoluzionarie e moderne del fondatore di psichiatria democratica. Alcuni pazienti uscivano liberamente dal nosocomio, situato vicino alla linea ferroviaria, circolavano tra la folla, destando lo sconcerto e anche qualche timore nei cittadini, ma talvolta finivano sotto i convogli in transito.
Nell’Italia delle sinistre al potere si è predicata e si è attuata la pratica delle porte aperte ai migranti, alle persone con problemi psichici, ai delinquenti che non entrano in carcere o ne escono quasi subito, con conseguenze spesso tragiche per i cittadini innocenti.