ROMA – Il Viminale traccia il bilancio delle vittime di femminicidio nel 2022, in occasione dell’8 marzo 2023. Il numero delle vittime donne cresce ancora di più (125) con un +12% rispetto al 2019. Anche in ambito familiare-affettivo, a una diminuzione dell’8% degli omicidi commessi, corrisponde un aumento del 10% di quelli con vittime di genere femminile. E’ quanto emerge dai dati sulle donne vittime di violenza elaborati dal Dipartimento della pubblica sicurezza-Direzione centrale della polizia criminale del Viminale.
Nello stesso ambito, invece, risultano in diminuzione sia gli omicidi commessi dal partner o ex partner (-17%) sia il numero delle relative vittime donne che, da 68 del 2019 passano nell’anno appena trascorso a 61, con un decremento che si attesta al 10%.
Focalizzando l’attenzione, in particolare, sull’ambito familiare-affettivo si evidenzia, invece, come, dal 2020, gli omicidi con vittime donne mostrino un costante incremento, a fronte di un trend discendente del dato complessivo. Nell’ambito familiare-affettivo si evidenzia, infatti, come nel 2022 la percentuale delle vittime donne si attesti al 74% dei casi (103 su 140). Inoltre si rileva come, tra le persone uccise dal partner o ex partner, la percentuale di donne raggiunga il 91% (61 su 67), mentre solo nel 9% dei casi le vittime sono uomini.
Considerando le sole donne uccise in ambito familiare-affettivo, le stesse sono vittime di partner o ex partner nel 59% dei casi (61 su103). Numerosi anche i casi in cui risultano uccise per mano di genitori o figli (33%, 34 su 103), mentre è residuale il caso di omicidi commessi da altro parente (8%, 8 su 103). Per quanto attiene al modus operandi, negli omicidi volontari di donne avvenuti in ambito familiare-affettivo si rivela preminente l’uso di armi improprie o armi bianche, che ricorre in 49 casi; in 23 eventi sono state utilizzate armi da fuoco. Seguono le modalità di asfissia-soffocamento-strangolamento (16 omicidi), lesioni o percosse (14 eventi) e avvelenamento in un unico caso.
Violenze sessuali in aumento del 13,5%, atti persecutori e maltrattamenti in famiglia in diminuzione rispettivamente del 7,8 e del 2,2%. E’ l’andamento dei cosiddetti ‘reati spia’ della violenza di genere rilevato per lo scorso anno dal Rapporto sulle donne vittime di violenza curato dalla Direzione centrale della polizia criminale in occasione dell’8 marzo.
Le violenze sessuali, dopo il dato piu’ basso fatto registrare nell’anno della pandemia (4.497), sono cresciute costantemente, diventando 5.274 nel 2021 e 5.991 (una media di piu’ di 16 al giorno) l’anno scorso. Emilia Romagna, Liguria e Trentino Alto Adige sono le regioni con la piu’ elevata incidenza dei reati commessi, Basilicata, Campania e Abruzzo quelle con i valori piu’ bassi.
Sul fronte dello stalking, si rileva un trend crescente del numero di reati sino al 2021 (18.724) e un successivo decremento nell’ultimo anno (17.259). L’azione di contrasto, dopo aver evidenziato un progressivo calo fino al valore piu’ basso due anni fa (59% di reati scoperti), nel 2022 fa registrare una significativa inversione di tendenza, attestandosi al 67%. L’incidenza dei reati commessi risulta piu’ elevata in Campania, Sicilia e Puglia. Le regioni in cui si registra un’incidenza minore sono il Veneto, il Trentino Alto Adige e le Marche. Anche nel 2022, in linea con il passato, le vittime sono per lo piu” di genere femminile (74%): di queste, il 96% sono maggiorenni e l’88% e’ di nazionalita’ italiana.