ROMA – Un’allarme che riguarda in particolar modo l’Italia e l’Europa arriva dall’Unhcr. 1 milione di clandestini sarebbero in arrivo dalla Somalia, viste le condizioni del Paese. Quella Somalia che ha già riempito il territorio italiano di migranti. Risalgono addirittura al 1992 le pèrime “invasioni” di coloro che furono definiti subito i “vu’ cumprà”.
L’Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati che riporta i dati riguardanti il Paese del Corno d’Africa dove da decenni è in corso una guerra civile e dove è presente il gruppo terrorista Al-Shabaab legato ad al Qaeda, prevede l’arrivo di 1 milione di persone in 130 giorni. Le crisi economica e alimentare fanno il resto, costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie case in cerca di rifugio sia in aree interne del Paese e fuori dai confini nazionali. La crisi climatica, inoltre, contribuisce ad acuire il problema. Secondo Unhcr, tra il 1° gennaio e il 10 maggio di quest’anno più di 408mila persone sono state costrette a fuggire a causa delle inondazioni che hanno sommerso i loro villaggi e altre 312mila a causa della devastante siccità. L’agenzia Onu per i rifugiati spiega che la maggior parte di questi sfollati è fuggita nelle regioni di Hiraan, nella Somalia centrale, e di Gedo, nella Somalia meridionale. «Queste cifre sono allarmanti: alcune tra le persone più vulnerabili sono state costrette ad abbandonare il poco che avevano per andare verso l’ignoto – ha dichiarato Mohamed Abdi, direttore nazionale del NRC per la Somalia -. Con 1 milione di sfollati, in meno di cinque mesi, possiamo solo temere il peggio nei prossimi mesi, poiché in Somalia, ci sono tutti gli ingredienti per una catastrofe pronta a esplodere».
Più di 3,8 milioni di persone sono attualmente sfollate interne in Somalia, riferisce Unhcr, «aggravando così una situazione umanitaria già disastrosa in cui circa 6,7 milioni di persone stanno lottando per soddisfare il proprio fabbisogno alimentare». Il rischio, secondo molti analisti, è che parte degli sfollati possano tentare di raggiungere il Nordafrica per sfruttare la rotta del Mediterraneo e arrivare in Europa. Quindi passando dalla Libia e da lì arrivare in Italia grazie ai trafficanti di esseri umani.
Come se non bastassero le centinaia di migliaia di clandestini già presenti nel nostro Paese grazie all’accondiscendenza delle sinistre e del mondo cattolico.