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Migranti: governo impugna in Cassazione le ordinanze della giudice Apostolico e dei suoi colleghi

ROMA – Il governo, come annunciato dai ministri Tajani e Salvini, e ribadito dal premier Meloni, ha impugnato in Cassazione i provvedimenti della giudice Apostolico e di altri colleghi che avevano negato la convalida del trattenimento di migranti irregolarmente arrivati sul territorio nazionale dichiarando illegittimo il decreto Cutro sui migranti. L’Avvocatura Generale dello Stato ha proposto oggi distinti ricorsi per Cassazione contro le ordinanze citate.
L’ Avvocatura, esponendo la posizione del governo, spiega che i ricorsi per Cassazione “sottopongono alla Suprema Corte l’opportunità di decidere a Sezioni Unite, per la novità e il rilievo della materia, e affrontano i punti critici della motivazione delle ordinanze impugnate, con particolare riferimento alla violazione della direttiva 2013/33/Ue”. Lo fa sapere Palazzo Chigi in una nota. “A differenza di quanto sostenuto nelle ordinanze – spiega la nota – la direttiva prevede procedure specifiche alla frontiera o in zone di transito, per decidere sulla ammissibilità della domanda di protezione internazionale, se il richiedente non ha documenti e proviene da un Paese sicuro; la stessa stabilisce alternativamente il trattenimento o il pagamento di una cauzione, e quindi non vi è ragione per disapplicare i decreti del questore che fissano l’uno o l’altro”.
“La direttiva – si legge – contempla, ancora, la possibilità che il richiedente sia spostato in zona differente da quella di ingresso, se gli arrivi coinvolgono una quantità significativa di migranti che presentano la richiesta; – in caso di provenienza del migrante da un Paese qualificato “sicuro” deve essere il richiedente a dimostrare che, nella specifica situazione, il Paese invece non sia sicuro, senza improprie presunzioni da parte del giudice”.
Vedremo quali saranno le decisioni degli ermellini su una questione che ha sollevato molte polemiche per la partecipazione a manifestazioni contro Salvini da parte della giudice catanese.

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