Rinnovare le Istituzioni

Migranti: governo vara stato emergenza per 6 mesi. Gestione affidata a un commissario straordinario

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera allo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale. Durerà sei mesi e prevede uno stanziamento iniziale di 5 milioni di euro. Una misura chiesta a gran voce dai governatori delle regioni del Sud più esposte al picco di partenze dalla rotta africana e del Mediterraneo orientale, dalla Calabria alla Sicilia. Saranno affidati poteri speciali a un commissario e in pole position, secondo indiscrezioni riportate dai mass media, ci sarebbe il prefetto Valerio Valenti, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
Il moltiplicarsi degli sbarchi nei primi mesi del 2023 (+300%) ha convonto il governo a dichiarare lo stato di emergenza nazionale per velocizzare le procedure per i riconoscimenti e rimpatri. E sfoltire la burocrazia permettendo di costruire un centro di rimpatrio (Cpr) in ogni regione senza ricorrere a una gara, sfruttando le procedure previste nei casi di calamità naturali.

Le opposizioni vanno all’attacco, a loro sta bene che continui l’invasione dell’Italia pur di abbattere il governo di destracentro e tornare al potere.
CONTE – «Risuonano lontane le false promesse elettorali di fantomatici e irrealizzabili blocchi navali — dice Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle —. Quando era all’opposizione Meloni, con l’Italia in ginocchio per il Covid, si stracciava le vesti contro la proroga dello stato di emergenza, eppure lo stato di emergenza in quel momento era una scelta davvero necessaria».

BOCCIA – «L’emergenza non è quella dei migranti ma quella di una situazione economica e sociale difficile e di una inflazione che ammazza gli stipendi», aggiunge Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato.

MAGI – «In questo modo avremo probabilmente degli standard di accoglienza più bassi di quelli minimi previsti, con “strutture parcheggio” e affidamenti fatti senza evidenza pubblica, con tutti i rischi che ne conseguono», dice Riccardo Magi, capogruppo alla Camera di + Europa. «Il primo obiettivo che il governo si pone con lo stato d’emergenza è intervenire sulle strutture. Poter andare in deroga al codice degli appalti viene considerato fondamentale per poter creare nuovi Cpr, i centri di permanenza per i rimpatri»

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