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Migranti, Meloni; “Aumentano i centri per i rimpatri, in attesa della Ue”. Le prime misure dure contro l’invasione

ROMA – Meloni, dopo tanti tentativi inutili di far applicare la redistribuzione dei clandestini in Europa, scontrandosi con Francia e Germania, di fronte a una Commissione Ue imbelle, decide finalmente di passare alle maniere forti per fermare l’invasione. Farà scendere in campo l’esercito, varando la linea dura contro l’emergenza migratoria chiesta soprattutto da Salvini, che per la linea adottata quando era ministro dell’interno è finito sotto processo in Sicilia.

INIZIATIVE – Il Governo adotterà quattro iniziative, due sul fronte italiano e due sul fronte europeo: in Italia la Difesa costruirà nuovi centri di permanenza per i rimpatri in località quasi spopolate, sorvegliabili e perimetrabili, sorvegliati dalle forze dell’ordine. Il termine massimo di permanenza dei migranti irregolari, i cosiddetti migranti economici, sarà portato a 18 mesi (Lamorgese lo aveva ridotto da 6 a 3). Sul fronte europeo Meloni chiede alla Commissione Ue una missione anche navale per bloccare gli sbarchi e chiede a Von Der Leyen di andare con lei a Lampedusa, per convincere la Commissione a dare i soldi promessi alla Tunisia. “Voglio lanciare un messaggio chiaro a chi vuole entrare illegalmente in Italia: Non conviene, se entrate illegalmente sarete trattenuti e rimpatriati”, dice la presidente del consiglio in un video che chiude tre giorni di polemiche interne al governo, ma ne aprirà altrettante con le opposizioni, i vescovi, le Ong e le Associazioni interessate all’accoglienza, sostenute dalla stampa allineata che ha già cominciato a sparare ad alzo zero contro jo governo.
Ecco l’annuncio della presidente del consiglio: “L’Italia non può più aspettare. La pressione è diventata insostenibile. Il governo vara misure straordinarie per far fronte agli sbarchi. Nel cdm di lunedì porteremo una modifica del termine di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri di chi entra illegalmente in Italia, il limite verrà alzato al massimo consentito dalle normative europee, ovvero 18 mesi”. La misura “non riguarda i richiedenti asilo, per i quali il termine massimo è già di 12 mesi e non sarà modificato”, dice Meloni.

POTENZIAMENTO CPR – Sul fronte interno, aggiunge, l’esecutivo sta “già lavorando al potenziamento dei centri per i rimpatri in modo che chi entra illegalmente in Italia sia effettivamente trattenuto in queste strutture per tutto il tempo necessario alla definizione della richiesta di asilo o alla sua espulsione nel caso sia irregolare. Anni di governi immigrazionisti ci hanno consegnato una situazione in cui i posti nei cpr sono scandalosamente esigui. Nel cdm sarà dato mandato alla difesa di realizzare nel più breve tempo possibile le strutture in modo tale che siano suifficienti a trattenere gli immigrati illegali. Daremo mandato di realizzare le strutture in località a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili”.
Meloni se la prende con quanti hanno intralciato il lavoro del governo italiano “per interessi ideologici”. E punta il dito anche contro quella “parte dell’Europa che ha lavorato nella direzione opposta” a quella dell’Italia. “Annuncio dunque che ho scritto alla presidente della commissione UE Ursula Von Der Leyen per chiederle di venire con me a Lampedusa per rendersi personalmente conto della gravità della situazione che affrontiamo e per accelerare immediatamente le risorse concordate” nell’accordo con la Tunisia di Saied. “Von Der Leyen – aggiunge – è sempre collaborativa e non dubito che lo sarà anche stavolta”.

MISSIONE EUROPEA – Quanto alla linea del governo italiano, Meloni sgombra il campo dalla possibilità di impiego della Marina militare, come chiesto da Salvini, ma sposta il baricentro sull’Europa. “Ho scritto al presidente del consiglio Ue Charles Michel chiedendogli di mettere all’ordine del giorno del Consiglio di ottobre la questione migratoria. E’ mia intenzione in quella sede ribadire che è necessario avviare una missione europea, anche navale, se necessario in accordo coi paesi del Nord Africa, per bloccare le partenze dei barconi”. Questa rimarca la premier era la soluzione “prevista dal programma di governo” e cioè passare al “paradigma che prevede di fermare a monte i trafficanti di esseri umani, concentrarsi sulla difesa dei confini esterni e non sulla distribuzione dei migranti”. Dall’Africa partiranno decine di milioni di persone, non possiamo accogliere questa “enorme massa”, dice.

Misure dure, tardive, che arrivano quando sono non scappati, ma arrivati centinaia di migliaia di buoi dall’altra sponda del Mediterraneo. Oltre alle proteste che verranno inscenate dalle sinistre e da quanti vedono in pericolo il fruttuoso business dell’accoglienza, prevedo che ci saranno assalti da parte dei sindacati e delle formazioni che già manifestano rumorosamente e ripetutamente contro ogni atto del governo, tentando di dare una mano alla Schlein per rovesciarlo. E forse i battaglioni d’assalto di centri sociali, formazioni di minoranze rumorose e di migranti, assalteranno i centri per i rimpatri che verranno creati per liberare quelli che loro considerano prigionieri, sull’esempio di quanto avviene da tempo in Val di Susa contro la Tav. Magari cantando “Bella ciao”, considerandosi emuli e eredi dei partigiani. Ma questa volta loro combatterebbero non per la libertà dell’Italia, ma contro gli interessi del popolo italiano, seguendo le indicazioni di Schlein e compagni.

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