PARIGI – Gli scontri scoppiati in seguito alla morte del giovane Nahel, ucciso da un poliziotto a Parigi, e che hanno caratterizzato le ultime notti in Francia si sono estesi anche a Svizzera e Belgio. I disordini della Francia stanno accendendo numerosi campanelli d’allarme in tutta Europa e ancor di più in Italia, dove la percezione che possano verificarsi episodi simili sull’onda della violenza è molto alta. La constatazione sempre più evidente è che l’uccisione del 17enne da parte di un poliziotto rappresenti solamente un pretesto per far scoppiare le rivolte contro il Paese da parte dei francesi di seconda e di terza generazione che non si sono mai realmente integrati nel tessuto sociale.
BELGIO – Nuove proteste e nuovi fermi in Belgio sulla scia delle violenze esplose nelle banlieue francesi dopo la morte del diciassettenne Nahel, ucciso a Nanterre da un poliziotto. La polizia del quartiere centrale di Ixelles, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Belga, ha fermato in tutto 35 persone, 31 delle quali minorenni, che – dopo essersi dati appuntamento sui social network – nella tarda serata di ieri si sono radunate nella piazza di Louise, di fronte al Palais de Justice, nel tentativo di “turbare l’ordine pubblico”. Alcune proteste sono scoppiate nella zona sud del centro cittadino di Bruxelles, non lontano dalla Gare du Midi. Una forte mobilitazione della polizia federale ha portato a 94 fermi, per la gran parte nei confronti di minori.
GERMANIA – Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, si è detto «preoccupato» per i disordini in Francia. «Osserviamo con preoccupazione» quanto accade in Francia «e spero davvero, e ne sono totalmente convinto, che il capo di stato francese troverà i modi di fare in modo che la situazione migliori rapidamente», ha dichiarato Scholz in un’intervista alla tv tedesca Ard, rilanciata da diversi media francesi. Dall’estero, Paesi come l’Italia, la Norvegia o la Gran Bretagna mettono in guardia i loro cittadini sulla situazione a Parigi, mentre Berlino si dice «preoccupata».
SVIZZERA – A Losanna, in Svizzera, centinaia di ragazzi hanno protestato ne quartiere Flon, con saccheggi, scontri e tafferugli a cui ha risposto la polizia in assetto antisommossa.
ITALIA – Per il momento non si hanno notizie di iniziative simili in Italia, se non per la solidarietà espressa da alcuni gruppi anarchici nei confronti dei manifestanti, ma si teme che ci possa essere un effetto emulazione anche nel nostro Paese. Lo ha fatto presente il ministro Cfrosetto ai colleghi europei nel corsi di un incontro a Bruxelles: “É una situazione molto preoccupante. Siamo molto vicini perché è una situazione difficile da gestire per il governo francese. Ci auguriamo che finisca perché non è accettabile la violenza che è scoppiata e che sta colpendo non soltanto la Francia e le istituzioni ma molti cittadini francesi. C’è paura in tutta la Francia. Da fuori non puoi che osservare e augurarti che cessi. Ma questo deve insegnarci perché io penso che le disuguaglianze che si sono create negli ultimi vent’anni vanno affrontate in modo serio. Penso che anche l’Europa deve porsi il tema”.
Parole sagge che non sembrano aver ascolto da parte di von der Leyen e soci, impegnati solo e soltanto nel sostegno incondizionato a Zelensky e molto tiepidi sul problema delle immigrazioni incontrollate, in assenza di qualsiasi politica comune europea.