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Pensioni: in arrivo poche novità nel 2024, ma sarà sempre possibile acquisire quella anticipata

Abbiamo già visto le possibili modifiche (poche e limitate per motivi di ristrettezza di bilancio) che il governo si appresta ad introdurre con la prossima legge di bilancio. La riforma vera e propria è rimandata a tempi migliori, ma questo governo ha fatto comunque meglio del grande Draghi, che si è disinteressato della riforma chiesta a gran voce dai sindacati. A lui premevano il sostegno all’Ucraina e ai poteri forti. Nel frattempo però sono emerse altre possibilità per

Ape social E’ uno strumento di accompagnamento alla pensione di vecchiaia (67 anni) per i soggetti in particolari profili di tutela (disoccupati, invalidi, caregivers e addetti a mansioni gravose) con almeno 63 anni d’età, mediante erogazione di un sussidio mensile pari alla misura della pensione maturata al momento della domanda entro un massimo di 1.500 euro non rivalutabili annualmente. Per l’accesso occorre possedere, tra l’altro, almeno 30 anni di contributi (36 anni per chi ha svolto mansioni gravose), aver cessato l’attività; non avere una pensione diretta. Ape Sociale scade a fine anno ed anche qui il Governo ha mostrato la volontà di estenderla sino al 31 dicembre 2024 ragionando anche circa l’apertura a nuove figure professionali.  

Perequazione Infine c’è il nodo rivalutazione. A gennaio 2024 scatterà il conguaglio su quella riconosciuta provvisoriamente ad inizio anno (7,3% in luogo dell’8,1% definitivo) più quella provvisoria per l’anno corrente che dovrebbe attestarsi intorno al 6%. Per temperare gli effetti sulle casse pubbliche quest’anno il Governo ha inciso la rivalutazione delle pensioni superiori a 4 volte il minimo inps riducendo le fasce di perequazione e archiviando il meccanismo di rivalutazione progressiva. Per tutelare gli assegni inferiori al minimo è stata anche riconosciuta una rivalutazione straordinaria (cioè aggiuntiva rispetto al 7,3%) pari al 6,4% per i pensionati ultra 75enni e dell’1,5% per gli altri che ha portato la minima per i primi a 600€ al mese. Nel 2024 il citato meccanismo dovrebbe continuare a trovare applicazione con solo una differenza: la rivalutazione straordinaria per i pensionati con assegni non superiori al minimo scenderà al 2,7% per tutti i pensionati (sia ultra che infra 75enni).

Le certezze per il 2024 sulle pensioni però non mancano, perché alcune misure di pensionamento sono sicure già oggi, salvo possibili variazioni. Due sono le misure ordinarie, e cioè la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata. Anche nel 2024 potranno lasciare il lavoro quelli che hanno iniziato a lavorare prima del 1° gennaio 1996 o che hanno almeno un contributo a qualsiasi titolo versato prima di tale data, se raggiungono almeno 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati.

Per chi invece ha iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1996 e privo di qualsiasi contributo a tale data, la pensione di vecchiaia arriva con almeno 67 anni di età, almeno 20 anni di contributi versati; una pensione non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale.

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