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Calcio, scommesse: sarebbero coinvolti Fagioli, Zaniolo e Tonali, ma si attenderebbero altri sviluppi. L’indagine della procura di Torino

FIRENZE – La vicenda scommesse che sta interessando il calcio italiano arriva anche al ritiro della Nazionale. Dopo Nicolò Fagioli (Juventus) anche Nicolò Zaniolo (ex Roma in forza all’Aston Villa) e Sandro Tonali (ex Milan oggi al Newcastle United) sono finiti nell’occhio del ciclone dopo le rivelazioni di Fabrizio Corona. Dopo essere stati interrogati oggi (12 ottobre) intorno alle 18 a Coverciano sono stati entrambi allontanati dal ritiro. 

Questo il comunicato della Figc; “La Federazione comunica che, nel tardo pomeriggio di oggi, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato atti di indagine ai calciatori Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, attualmente in raduno con la Nazionale presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni, la Federazione ha deciso, anche a tutela degli stessi, di consentirne il rientro presso i rispettivi club”.

Una sintesi della situazione ripresa dai giornali online open.it e da alcuni passi della Stampa e di Repubblica. L’indagine nasce a Torino, dove il nome di Nicolò Fagioli era emerso dalla Procura nell’ambito di un’indagine penale aperta mesi fa, che ruotava su un giro di puntate su piattaforme illegali, Ora il caso si sta allargando a macchia d’olio e sarebbero indagati anche Tonali e Zaniolo, due fra le poche promesse azzurre, in ritiro con la Nazionale.
La procura di Torino avrebbe in mano altri dieci nomi di calciatori. Che potrebbero aver scommesso online illegalmente. Gli inquirenti avrebbero interrogato Tonali e Zaniolo a Coverciano e consegnato ai due gli avvisi di garanzia.
La Figc è informata dallo scorso agosto. A far sapere tutto alla federazione sarebbe stato l’avvocato di Fagioli. I poliziotti avrebbero anche sequestrato ai giocatori gli smartphone con cui si collegavano alla piattaforma clandestina.
Secondo Repubblica sarebbero in totale dieci i giocatori coinvolti, anche di Serie A. Le piattaforme illegali su cui avrebbero scommesso sarebbero almeno tre. L’inchiesta nasce da un’agenzia di scommesse regolare alla quale erano però collegati computer che portavano a siti senza i permessi per operare in Italia.

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