ROMA – La segretaria del Pd, Elly Schlein, anche dopo la batosta elettorale, insiste nella sua linea e indica la direzione al partito: sostegno ai pride e ai lgbtq e retromarcia sulla fornitura di armi a Zelensky.
Una nota dell’ufficio stampa del Partito Democratico informa: “Il Partito Democratico è con loro e continua questa battaglia di civiltà fuori e dentro il Parlamento e mai come quest’anno sente la responsabilità di farsi carico della richiesta di riconoscimento di diritti che già sono realtà in tutti gli stati occidentali e fondatori dell’Unione Europea.
Invece il governo Meloni e la maggioranza di destra negli ultimi mesi si sono resi protagonisti di un inedito attacco alla cittadinanza lgbtqia+ italiana, in particolare alle famiglie arcobaleno e ai loro figli. Un attacco che non solo relega il nostro Paese su posizioni del tutto analoghe ai Paesi di Visegrad, come anche il Parlamento europeo ha già certificato nelle scorse settimane, ma lede anche il principio costituzionale di uguaglianza fissato nell’art. 3 della Costituzione”. Democratico”, aggiunge.
Nel contempo la delegazione italiana dei socialisti e democratici al Parlamento europeo si divide sul voto al piano munizioni Ue. Dopo la bocciatura degli emendamenti che chiedevano lo stop all’uso dei fondi Pnrr e di Coesione per l’acquisto di armi e munizioni, la maggioranza della delegazione, dieci europarlamentari, incluso il capodelegazione Pd Brando Benefei, hanno supportato il piano della Commissione. Astenuti invece Piero Bartolo, Camilla Laureti, Franco Roberti e Achille Variati. In S&D contrario Massimiliano Smeriglio, che tuttavia non è del Pd. Contraria la delegazione del M5s e i verdi Piernicola Pedicini e Rosa D’Amato. Astenuto l’ex M5s Giarrusso.
La linea del Nazareno è stata illustrata da Elly Schlein: pieno sostegno all’Ucraina, no all’uso dei fondi del Pnrr per le armi. Questa, viene ribadito da fonti dem riguardo il voto di oggi all’Europarlamento, è la posizione della segretaria, che non ha dato indicazioni di voto, nel rispetto dell’autonomia del gruppo.
“E’ come sul Mes: noi chiediamo di ratificarlo, poi l’Italia non lo utilizzerà. Non è un caso che noi abbiamo votato contro l’uso dei fondi del Pnrr all’europarlamento” per le armi. Lo dichiara il senatore del Pd Alessandro Alfieri, responsabile Pnrr del partito, parlando con i giornalisti davanti alla Camera. “Fdi e Fi invece – aggiunge – hanno bocciato i nostri emendamenti. Chiediamo a Fitto di essere molto chiaro nel dire che i soldi del Pnrr vanno nei progetti originali e non in aiuti militari”.