Rinnovare le Istituzioni

Scuola e Università: si riparte con i vecchi problemi irrisolti. La Toscana per ultima, il 15 settembre

ROMA – Si torna sui banchi di scuola e nelle aule unibversitarie e, come ogni anno, si ripresentano gli stessi problemi mai risolti da nessun governo, neppure da quello autodefinitosi SalvaItalia di Monti o da quello esaltato dalle sinistre e dalla grande finanza (interessate) di Mario Draghi.

SCUOLA – Sta per suonare la campanella del primo giorno di scuola per circa sette milioni di studenti italiani: i primi a rientrare in classe in Piemonte, l’11 settembre; gli ultimi in Emilia Romagna, Toscana e Lazio, il 15 settembre.  vecchi problemi, vedi il precariato e le supplenze, e alcune novità, come quella dei docenti tutor e dei docenti orientatori nell’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado. Secondo i sindacati della scuola anche quest’anno saranno oltre 200 mila i supplenti annuali ai quali sono da aggiungere quelli con supplenze più brevi.

A pesare sulle tasche degli italiani in quella che sarà la stangata d’autunno c’è anche l’acquisto dei libri e del materiale.Secondo alcune stime la spesa si aggira intorno a 600 euro a ragazzo solo per il corredo scolastico. Per aiutare le famiglie le associazioni dei consumatori chiedono kit calmierati.  Dal monitoraggio effettuato dall’osservatorio nazionale Federconsumatori i costi del materiale scolastico registrano un aumento medio del +6,2% rispetto al 2022. Complessivamente la spesa per il corredo scolastico (più i “ricambi”) ammonterà quest’anno a circa 606,80 euro per ciascun alunno.

È in forte salita anche il costo dei libri: per ogni studente in media si spenderanno 502,10 euro per i testi obbligatori più 2 dizionari. La variazione rispetto al 2022 è del +4%. Il calcolo è effettuato prendendo in considerazione le adozioni di testi scolastici di diverse classi delle scuole medie inferiori, licei ed istituti tecnici. Tali costi sono relativi ai libri nuovi. Acquistando i libri usati, invece, si risparmia oltre il 26%.

Tra i problemi ancora non risolti, quello delle cosiddette “classi-pollaio” nelle scuole superiori e nelle città. Una questione aperta già negli anni scolastici precedenti, quando sono emerse paure e vere e proprie crisi d’ansia di molti studenti che hanno lamentato eccessive pressioni e aspettative del sistema scolastico attuale, è quella del merito scolastico. Da più parti si rinnovano gli appelli di psicologi e presidi a non basare i giudizi solo sul voto.

UNIVERSITA’ – Ricominciano anche le lezioni universitarie, con i vecchi problemi, soprattutto per i fuorisede alle prese con gli affitti alle stelle per una camera nelle grandi città. Milano resta la più cara, con oltre 600 euro per abitare una singola. Nonostante la protesta delle tende, quasi in tutta Italia, durante lo scorso anno accademico, gli universitari tornano a scontrarsi con gli stessi problemi e alcuni denunciano di essere costretti a cercare un posto letto lontano da zone universitarieA Roma: per potersi permettere una stanza tutta per sé bisogna mettere a budget 482 euro, contro i 463 euro nella Capitale. In quarta posizione c’è Firenze con i suoi 435 euro. Quasi appaiate Modena e Bergamo, 412 euro e 411 euro rispettivamente. Superano, appena, la soglia dei 400 euro anche Padova e Verona (404 euro e 401 euro, rispettivamente). Poco al di sotto di questa cifra, chiudono la top10 Venezia (396 euro) e Brescia (385 euro).

Tra le buone notizie, la fama sempre crescente dell’Università La Sapienza nelle classifiche mondiali: è il primo ateneo italiano nel ranking Arwu Shanghai 2023.

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