ROMA – Sui giornali favorevoli alle sinistre e nelle dichiarazioni di dem e opinionisti schierati si sottolinea da qualche giorno la salita dello spread, attribuendone la causa al governo. Un dèjà vu nel 2011 quando il governo Berlusconi cadde, e Re Giorgio Napolitano lo sostituì col “tecnico” Mario Monti, da lui nominato preventivamente senatore a vita.
Meloni perciò anche adesso teme il Grande Complotto del governo tecnico (che sarebbe intronato da Mattarella). E pensa che dietro gli aumenti dello spread e le liti con la Germania sulle Ong ci sia un piano per farla sloggiare da Palazzo Chigi. Lo ha detto lei stessa a La Valletta durante i lavori del vertice EuMed9. «La preoccupazione la vedo soltanto nei desideri di chi immagina un governo democraticamente eletto debba andare a casa per essere sostituito da un governo che nessuno ha scelto. Mi diverte molto il dibattito. Si fanno già i nomi dei ministri. Ma temo che questa speranza non si tradurrà in realtà. L’Italia rimane una nazione solida, che ha una previsione di crescita superiore alla media europea».
Ma chi ci sarebbe dietro il Grande Complotto? «Giornali, poteri forti e sinistra».I soliti noti. Ma, in caso di caduta, «non sosterrò alcun governo tecnico. Per me si torna a votare». «Sicuramente non cadrò per un complotto. Non succederà a me quello che è successo ad altri prima di me. Se andrà male sarà per colpa nostra, per qualcosa di concreto». Sullo spread, fa sapere, il differenziale tra BtP e Bund «è inferiore di cinquanta punti rispetto ad un anno fa», quando era in carica Draghi e nessuno, ovviamente, muoveva foglia.
Mentre Meloni pronuncia queste parole, Mattarella, da Castelporziano, con straordinario tempismo, sembra darle un appiglio. Nella tenuta presidenziale, dove si celebra la festa della solidarietà, il presidente inneggia all’inclusione, dando sponda con ciò alle sinistre e alla Germania in tema di migranti. Criticando, senza dirlo apertamente, la posizione del governo, che teme l’opposizione presidenziale, come ai tempi di Napolitano. Il presidente della Repubblica aprendo la cerimonia che tradizionalmente chiude le iniziative di carattere sociale svolte nella stagione estiva all’interno della tenuta presidenziale, ha magnificato l’accoglienza e la solidarietà: “Accoglienza, partecipazione, solidarietà. È chiaro che questa è una vera festa, una festa dell’inclusione”.