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Terrorismo: altre due espulsioni di migranti radicalizzati. Internati in un Cpr

ROMA – Mentre le sinistre e i mass media schierati pensano ad attaccare la premier Meloni sul piano personale e familiare, non potendo farlo sul piano dell’operatività e della politica. il ministro Piantedosi, intelligence e Forze di polizia continuano la lotta al terrorismo.

L’attenzione è infatti massima da parte delle Forze dell’Ordine per garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire eventuali attacchi terroristici.  Due cittadini, uno kosovaro e uno tunisino, sono stati espulsi per motivi di sicurezza nazionale. Erano entrambi fortemente radicalizzati allo Stato Islamico.

Anche in questo caso, hanno avuto un ruolo strategico i Centri per i Rimpatri (CPR), (quelli che il governatore Giani osteggia sul suo territorio, come del resto tutti gli esponenti delle sinistre pro accoglienza, ndr), all’interno dei quali i soggetti ritenuti pericolosi vengono accompagnati prima di essere rimpatriati nei rispettivi Paesi d’origine. Salgono così a 56 i provvedimenti di espulsione adottati nel 2023 nei riguardi di cittadini stranieri che rappresentano un pericolo  per la sicurezza nazionale.

Lo comunica il ministro Piantedosi. il quale aggiunge in un altro post: “Il 70% degli stranieri rimpatriati è transitato per un Cpr. Ad oggi, circa il 50% degli stranieri trattenuti viene rimpatriato. Dati che segnalano quanto sia importante costruire i Cpr, che oggi sono insufficienti. Il Governo ha messo in campo diverse misure per ampliare la capacità ricettiva di quelli già esistenti. Oltre alla ristrutturazione, sono in fase di realizzazione interventi di manutenzione straordinaria che consentiranno, entro la fine dell’anno, di recuperare 218 posti”. Nonostante l’ostruzionismo di governatori e sindaci di sinistra, che parteggiano per l’invasione, contro gli interessi dei cittadini, pur di danneggiare il governo di destracentro e riconquistare il potere perduto.

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