MILANO – Ritorna il terrorismo islamico in Europa. Un attentato a Bruxelles ha causato due morti. Arresti a Milano di due egiziani radicalizzati. Un’operazione antiterrorismo della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano – Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo – ha consentito l’arresto di 2 migranti sospettati di continuità con l’Isis, un cittadino egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziane, accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo.
Sono accusati per la loro “partecipazione “all’organizzazione terroristica internazionale denominata Isis” in quanto sarebbero stati “estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitale per conto dell’Isis, mettendosi a disposizione dell ‘organizzazione terroristica e finanziando ‘cause di sostegno” della stessa alla quale avrebbero prestato giuramento di appartenenza e di fedeltà”.
Lo comunica in una nota il procuratore capo di Milano Marcello Viola. Non tutti i magistrati per fortuna seguono le linee antigovernative, come successo di recente a Catania e in altre città, con il seguito di aspre polemiche. I sospetti sono residenti in due paesi dell’hinterland di Milano. Stando alle indagini per associazione con finalità di terrorismo, coordinate dalla sezione distrettuale antiterrorismo, risulta che i due sarebberon lavoratori nel settore delle pulizie, uno in qualità di imprenditore l’altro di dipendente. In particolare, uno dei due avrebbe indottrinato l’altro e lo avrebbe convinto a prestare giuramento all’Isis. Un elemento emerso dal ritrovamento di un video, che immortalava la cerimonia, reperito a seguito di una perquisizione eseguita negli scorsi mesi.
Nelle chat e nei messaggi scambiati tra i due presunti appartenenti all’Isis si farebbe riferimento a esplicite minacce verso organi dello Stato, tra cui il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si apprende in ambienti inquirenti milanesi, ma non risulterebbe che i due fossero già pronti a passare all’azione. Nessuna minaccia ovviamente nei confronti di Schlein e degli altri esponenti delle sinistre, da sempre risparmiati da determinati ambienti eversivi.
BRUXELLES – L’iniziativa della procura di Miano non avrebbe nulla a che vedere con il recentissimonattentato di Bruxelles, ad opera di un “lupo solitario” aderente all’Isis, nel quale sono rimasti uccisi due svedesi, presenti nella capitale europea per sostenere la loro nazionale di calcio. Per fortuna in Italia i magistrati non politicizzati, l’intelligence e le forze dell’ordine fanno il loro dovere e ci hanno preservato da attentati sanguinosi di gruppi terroristici, anche se è forte il sospetto che finora l’Italia non sia stata colpita perché, grazie alle politiche dei governi di sinistra o presunti tecnici, il nostro Paese costituisce da tempo un rifugio sicuro per i terroristi.
La conferma? Abdesalem Lassoued, il presunto attentatore ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia belga, era sbarcato a Lampedusa nel 2011, poi era stato anche a Genova. Le tracce più recenti del 45enne tunisino nel nostro Paese risalgono a due anni fa, proprio nel capoluogo ligure. Nel 2016 era stato identificato dalla polizia a Bologna. Il passato in Italia è un elemento che accomuna Lassoued con alcuni degli estremisti islamici, ‘lupi solitari’, che in questi anni hanno portato il terrore in Europa insanguinando le città di Germania, Belgio e Francia. Da Lampedusa fino a Aprilia, Napoli e altre città, questi terroristi hanno vissuto per qualche tempo nel nostro Paese, in alcuni casi agevolati da una rete di contatti, per poi colpire a centinaia di chilometri oltre confine.