TORINO – Ancora una volta i giudici del tribunale torinese non convalidano l’ipotesi accusatoria della procura che molto spesso, anche in passato, aveva incrininato esponenti dell’autonomia del capoluogo sabaudo per terrorismo, accusa mai sanzionata dai giudici. Succedeva anche 14 anni or sono quando ero prefetto di Torino e procuratore era Giancarlo Caselli.
Anche in questo inizio 2023 un un anarchico quarantenne, residente nella zona di Lanzo, Davide Perotti, è stato condannato, per autoaddestramento al terrorismo, a tre anni e dieci mesi di reclusione, al termine di un rito abbreviato. La procura aveva chiesto una pena complessiva di oltre nove anni, affermando che l’uomo (chiamato a rispondere anche di alcune rapine senza connotazioni eversive) stesse preparando attentati presso il Cpr (Centro di permanenza per i rimpatri) e la sede di Intesa Sanpaolo.
L’evento non si era non si è mai verificato, ma la pubblica accusa aveva ugualmente contestato l’atto di terrorismo, che il gup ha ritenuto ‘assorbito’ dalle presunte attività di autoaddestramento.