BOLOGNA – Anche Romano Prodi all’attacco di ue e Onu per il loro atteggiamento nei confronti della guerra in Ucraina. Il professore, come noto, è stato ed è uno dei maggiori sostenitori dell’Europa, colui che, insieme a Ciampi ci ha fatto entrare nell’euro (a condizioni svantaggiose di cambio) e contesta aspramente l’opposizione del centrodestra, in particolare della Lega di Salvini, alla nostra appartenenza all’Unione, così com’è diventata ora.
Ma, improvvisamente, anche il professore, atlantista e europeista convinto, lancia strali sulla Ue e sull’Onu per la mancata intermediazione di pace nella guerra in Ucraina. Criticando con ciò, implicitamente, la sudditanza dei due organismo internazionali ai voleri degli Usa di Biden, votato al sostegno della causa di Zelensky per distruggere Putin.
Ecco le affermazioni del professore: “L’Europa è l’unico pane buono che abbiamo, ma è un pane mezzo cotto che non mangiamo tutti assieme. Lo dobbiamo cuocere del tutto. O ci mettiamo assieme davvero o contiamo solo per le piccole cose“. Per Prodi è infatti “grave che non ci sia stata una mediazione europea”.
Situazione analoga, anche se con altre caratteristiche, a quella dell’Onu, sostiene Prodi: un errore altrettanto grave, dice, “che non ci sia stata una mediazione delle Nazioni Unite. Abbiamo ridotto le Nazioni Unite a niente. Se le strutture internazionali non le facciamo funzionare, dove va a finire il mondo?”.
Per come si è evoluto il conflitto in questo anno e mezzo, l’ex presidente del Consiglio è convinto che nessuna posizione è possibile senza un’opera di mediazione tra Stati Uniti e Cina: “La guerra in Ucraina è la cosa che ci preme di più e ancora non vediamo una soluzione – conclude – Ci sono stati nelle ultime settimane dei colloqui tra cinesi e americani e in qualche modo non dico che diano prospettive, ma qualche piccola speranza la aprono. La guerra si decide solo se si mettono d’accordo americani e cinesi, il resto non basta assolutamente”. Sentenziando così l’assoluta inadeguatezza e incapacità di risolvere situazioni delicate da parte di Onu e Ue.