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Ucraina: affondata nave da ricognizione di Kiev. Abbattuti 4 droni su Mosca. Aumentano rifugiati ucraini

MOSCA – La Russia ha dichiarato di aver distrutto una nave da ricognizione dell’esercito ucraino nel Mar Nero, un luogo dove gli attacchi, sia russi che ucraini, si sono moltiplicati da quando Mosca si è ritirata a luglio dall’accordo sul grano. “Ieri sera – ha detto il ministero della Difesa russo su Telegram – l’equipaggio di un Su-30cm (un aereo da combattimento, ndr) dell’Aviazione Navale della Flotta del Mar Nero ha distrutto una nave da ricognizione delle Forze Armate ucraine nell’area degli impianti russi di produzione di gas”.

Le forze di difesa di Mosca hanno sventato nella notte un attacco con droni ucraino in territorio russo: due velivoli senza pilota sono stati abbattuti nella regione della capitale e altri due sono stati neutralizzati dai sistemi di guerra radioelettronica nella regione di Bryansk: lo ha reso noto ministero della Difesa russo, come riporta la Tass.

ZELENSKY – “Oggi abbiamo un risultato importante per la coalizione dell’aviazione. La Grecia parteciperà all’addestramento dei nostri piloti sull’F-16. Grazie per questa offerta”. Lo ha dichiarato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa ad Atene con il premier greco Kyriakos Mitsotakis, secondo quanto riportato da Rbc Ukraine. “Oggi abbiamo discusso diversi argomenti prioritari con il premier greco. L’ho informato sulla situazione sul campo di battaglia, sugli attacchi dei terroristi russi e sulle nostre opportunità per ripristinare la sicurezza globale e l’integrità territoriale del nostro stato”, ha detto Zelensky. Resta il fatto che, anche per l’intervento greco, occorreranno mesi di istruzione dei piloti ucraini che non conoscono non soltanto l’utilizzo dei nuovi aerei, ma neppure lingue diverse dalla loro, per cui avranno bisogno di seguire prima un corso intensivo d’inglese.

RIFUGIATI – Salgono intanto le cifre di quanti hanno abbandonato il Paese a seguito dell’invasione e del conflitto nel Paese di Zelensky. Sono 4,07 milioni i rifugiati ucraini che al 30 giugno scorso stavano usufruendo del regime di protezione temporanea Ue nei Paesi dell’Unione in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Rispetto a maggio è stato registrato un incremento dell’1,1%. Lo ha reso noto Eurostat. Il primo Paese ospitante si conferma la Germania, dove ci sono oltre 1,1 milioni di rifugiati provenienti dall’Ucraina (il 28% del totale) e dove il loro numero è cresciuto del 2% a giugno rispetto a maggio. Segue la Polonia con 977 mila rifugiati (il 24% del totale) ma dove a giugno è stata registrata una flessione dell’1,4%). In Italia a 30 giugno scorso erano presenti oltre 157 mila persone a cui è stata accordata la protezione temporanea Ue, lo 0,6% in meno rispetto a maggio.

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