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Ucraina: fallimento della controffensiva. Zelensky silura il capo delle Forze armate. Pressing degli alleati per iniziare le trattative con Mosca

KIEV – La controffensiva Ucraina nella guerra con la Russia non decolla. Anzi, ormai sembra impantanata mentre si avvicina l’inizio dell’inverno, che muterà le condizioni in campo e renderà ancor più complesso ogni avanzamento sia sul fronte meridionale, a Zaporizhzhia, sia su quello orientale, nell’area di Bakhmut e Avdiivka. Il quadro, tra attacchi e contrattacchi, appare sostanzialmente cristallizzato da settimane: nemmeno l’ultimo pacchetto di armi inviato a Kiev, con i missili Atacms, ha spezzato l’equilibrio che sembra destinato a durare all’infinito. “Le operazioni nelle ultime settimane hanno visto la prosecuzione di un trend che è stato identificato fin dall’inizio della guerra: a parità degli altri fattori, la bilancia dei combattimenti di terra pende generalmente a favore delle forze in difesa. A sud, l’avanzata ucraina rimane relativamente statica fra le due linee delle ben preparate posizioni difensive russe. Lo nota il bollettino dell’intelligence inglese.

Zelensky, che negli ultimi giorni non ha nascosto il suo disappunto per il clima di sfiducia attorno alle operazioni belliche, silura il comandante Viktor Khorenko e lo sostituisce con il colonnello Serhii Lupanchuk. “Ho apportato un cambiamento al comando delle forze armate ucraine: ho nominato – spiega Zelensky secondo quanto riferisce ‘UKrainska Pravda’ – il colonnello Serhii Lupanchuk come nuovo comandante delle forze per le operazioni speciali delle forze armate ucraine. Si tratta di un ufficiale esperto, un ufficiale di combattimento, il comandante giusto e una persona che può aggiungere più potere alle nostre Forze per le Operazioni Speciali. Siamo in attesa di nuovi risultati. Khorenko, che ha comandato le forze per le operazioni speciali finora, continuerà a svolgere compiti speciali nell’ambito dell’intelligence della difesa dell’Ucraina”.

Fonti autorevoli Usa indicano che è iniziato Inizia un pressing ‘soft’ su Kiev per delineare l’ipotesi di colloqui con la Russia con l’obiettivo di chiudere la guerra iniziata oltre 600 giorni fa con l’invasione ordinata da Vladimir Putin. Amche gli alleati sono stanchi della testardaggine e delle continue richieste di Zelensky che vuole a tutti i costi vincere la guerra e rifiuta ogni trattativa e ogni mediazione.

La svolta viene descritta dall’emittente Nbc, che fa riferimento alle news e alle informazioni fornite da due fonti statunitensi, compreso un funzionario attualmente operativo. I  contatti con Kiev avrebbero delineato un quadro molto ampio sui paletti che consentirebbero al presidente Zelensky di arrivare ad un accordo. I primi colloqui, che nella ricostruzione vengono definiti “delicati”, si sono svolti a ottobre durante il vertice del Gruppo di Contatto, che riunisce gli oltre 50 paesi a sostegno dell’Ucraina.

Secondo gli analisti, Kiev probabilmente ha tempo fino alla fine dell’anno o forse fino all’inizio del 2024 prima di dover virare verso un approccio negoziale. Nel quadro generale va considerato anche lo spostamento dell’attenzione sul conflitto tra Israele e Hamas in Medio Oriente: c’è il fondato timore che il nuovo contesto internazionale complichi l’iter per garantire ulteriori aiuti a Kiev.

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