KIEV – Non si sono fatte attendere le reazioni ucraine alla sortita di Papa Francesco, già attutita dal portavoce della Sala stampa vaticana.
“La nostra bandiera è gialla e blu. Questa è la bandiera con la quale viviamo, moriamo e vinciamo. Non alzeremo mai altre bandiere”. Lo scrive su X il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, dopo che Papa Francesco ha auspicato ieri che “‘Kiev abbia il coraggio della bandiera bianca” perché “negoziare non è la resa”. “Ringraziamo Sua Santità Papa Francesco per le sue costanti preghiere per la pace, e continuiamo a sperare che dopo due anni di guerra devastante nel cuore dell’Europa, il Pontefice trovi l’opportunità di compiere una visita apostolica in Ucraina per sostenere oltre un milione di ucraini cattolici, oltre cinque milioni di greco-cattolici, tutti cristiani e tutti ucraini”, ha aggiunto Kuleba.
Prima di lui, l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede aveva pubblicato un comunicato sui social nel quale sottolineava che “Quando si parla della terza guerra mondiale, che abbiamo ora, è necessario imparare le lezioni dalla seconda guerra: qualcuno allora ha parlato seriamente dei negoziati di pace con Hitler e di bandiera bianca per soddisfarlo?”
Da parte su, il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, ha scritto sui social che “L’Ucraina è ferita ma imbattuta. L’Ucraina è esausta, ma resta in piedi. In Ucraina nessuno ha la possibilità di arrendersi! E tutti quelli che guardano con scetticismo alla nostra capacità di stare in piedi, diciamo: venite in Ucraina e vedrete!”.
“Le parole di papa Bergoglio sul coraggio della (di alzare) bandiera bianca”, sul “negoziare quando vedi che sei sconfitto sono sconvolgenti, imbarazzanti e profondamente offensive nei confronti di un popolo che da oltre due anni cerca di sopravvivere alla terribile e criminale aggressione russa”. E’ quanto ha dichiarato Oles Horodetskyy, presidente dell’Associazione cristiana degli ucraini in Italia, in un post su Facebook.
Interviene anche Mosca, che commenta così le parole del Papa: “Nel suo appello per i negoziati, Papa Francesco non sta parlando a Kiev, ma all’Occidente, che usa l’Ucraina come “uno strumento” per le sue “ambizioni”. Lo ha detto all’ANSA la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova. “Per come la vedo io – ha sottolineato la portavoce – il Papa chiede all’Occidente di mettere da parte le sue ambizioni e ammettere che si è sbagliato”. Quanto alla Russia, “noi non abbiamo mai bloccato i negoziati”, ha affermato Zakharova.