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Ucraina: morto ex soldato Usa che combatteva contro i russi. Bombe su Kiev, disaccordo Ue su nuove sanzioni

BAKHMUT – Nicholas Maime, un soldato in pensione delle forze speciali dell’esercito americano che aveva servito per oltre 20 anni, è stato ucciso in uno degli attacchi russi a Bakhmut. Lo riporta la Cnn. L’ex militare si trovava in un edificio colpito dal fuoco dell’artiglieria di Mosca, ha detto il tenente colonnello in pensione Perry Blackburn. La notizia della morte di un americano era stata data ieri dal leader dei mercenari della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ma la Casa Bianca non aveva confermato.

La notte di Kiev è stata squarciata per l’ennesima volta dalle luci e i boati delle esplosioni dell’antiaerea, che ha protetto la capitale ucraina dall’ottavo attacco aereo russo in sedici giorni, l’ultimo dei quali di portata “eccezionale” per la sua intensità. I russi hanno infatti lanciato ben sei temibili missili ipersonici Kinzhal contro la città, un primato dall’inizio della guerra. Ma Mosca smentisce le affermazioni di Kiev secondo le quali la contraerea ucraina avrebbe abbattuto sei missili ipersonici russi Kinzhal.

L’inviato cinese Li Hui ha iniziato il suo tour in Europa proprio da Kiev per poi proseguire nei prossimi giorni in Polonia, Francia, Germania e infine a Mosca, alla ricerca di una soluzione politica del conflitto. Mosca ha bombardato la capitale ucraina anche con missili Kalibr, razzi balistici e droni, in un’escalation tra le più forti dall’inizio dell’invasione che ha tenuto svegli e in ansia i cittadini per le esplosioni rimbombate in tutta la città dopo che l’allarme aereo è suonato prima alle 2.30 e poi alle 4. I detriti sono caduti nei distretti di Shevchenkivskyi, Sviatoshynskyi, Solomianskyi, Obolonskyi e Darnytskyi, provocando danni, qualche incendio e tre feriti, secondo il sindaco di Kiev Vitaly Klitschko. La Russia sostiene di essere riuscita a distruggere un sistema Patriot utilizzando un Kinzhal, mentre un funzionario Usa ha riferito che “probabilmente è stato danneggiato ma non distrutto”.

Mosca parla di escalation con le nuove armi a Kiev e denuncia una nuova giornata di attacchi in Russia, con un drone abbattuto nella regione di Bryansk e un altro a segno su un quartier generale dell’Fsb in quella di Kursk.

Intanto, nonostante le gite propagandistiche di Zelensky per mezza Europa, cresce il disaccordo, all’interno della ue, sulla decisione di fornire nuovi aiuti al presidente – attore. Fumata nera al Coreper – il comitato dei 27 rappresentanti permanenti presso l’Ue – sull’undicesimo pacchetto sanzioni. “Nessuna decisione è stata presa oggi e non sarà presa nemmeno domani”, dichiara una fonte diplomatica. “Speriamo che la prossima settimana sia fruttuosa”, ha aggiunto, precisando che tra la Commissione e gli Stati membri c’è stata “una discussione costruttiva”. Questo però significa che al G7 il blocco europeo arriverà senza una posizione comune sulle misure da adottare per combattere l’elusione delle sanzioni, tema su cui ruota il pacchetto.

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