WASHINGTON – Negli Usa i dem cercano di escludere il candidato Trump im vista delle presidenziali 2024, con i metodi propri delle sinistre, attraverso l’intervento delle procure e dei politici degli Stati governati da loro. Temono il confronto fra il vecchio e malandato Biden e il tycoon, che nei sondaggi sembra avanti rispetto a Biden. Che paga gli insuccessi della politica internazionale e soprattutto l’appoggio incondizionato a Zelensky.
Gli Stati del Maine e del Colorado hanno “squalificato” l’ex presidente Usa dalle primarie repubblicane del 2024 per il reato d ‘insurrezione’ . Donald Trump presenterà appello contro tali decisioni martedì prossimo. Con l’avvicinarsi delle primarie di partito, ogni Stato si sta pronunciando sulla legittimità a ricandidarsi di Trump, incriminato in quattro processi per il tentativo di interferire sulle elezioni del 2020 e per l’assalto al Senato.
In Colorado, il 19 novembre, la Corte Suprema statale, con una votazione di 4-3, ha escluso il tycoon dalla corsa, richiamandosi al 14 emendamento. I quattro voti a favore sono tutti Democratici. In Wisconsin, due giorni fa, la Corte Suprema ha invece respinto una richiesta di esclusione di Trump dalle primarie. In questo caso i giudici hanno ritenuto la questione troppo complessa per essere affrontata.
Il segretario di Stato del Maine, l’ex senatrice democratica Shenna Bellows, ha escluso il tycoon delle primarie, appellandosi alla terza sezione del 14 emendamento, secondo cui nessun funzionario pubblico che, dopo aver giurato sulla Costituzione, abbia attaccato la Costituzione stessa, può essere legittimato a correre di nuovo per occupare un posto pubblico.
In merito alla candidatura di Trump si attende la decisione della Corte Suprema di Washington, che si pronuncerà entro il 5 gennaio, e dovrebbe dirimere la questione, visto che il suo parere varrà sull’interno territorio dell’Unione. Anche negli Usa, come in Italia, la magistratura incide pesantemente sulla politica.
