VARSAVIA – Per l’emergenza migranti in Italia dichiarata dal governo, boicottata e contestata dalle sinistre nostrane, si muove anche Mattarella e in occasione per di più di una visita ufficiale all’estero, contestando l’immobilismo della Ue. “Norme preistoriche”. Sergio Mattarella non poteva essere più chiaro nel chiedere all’Unione europea uno scatto di reni per affrontare in maniera coordinata l’emergenza immigrazione.
Lo ha fatto da Varsavia, Paese come l’Italia alle prese con ondate di ingressi illegali che preoccupano il governo e spaventano l’opinione pubblica. Come quelle che ciclicamente la Bielorussia riversa in territorio polacco. Il presidente della Repubblica, nel suo appello ai 27, si riferisce in particolare al famoso Trattato di Dublino che regola la cosiddetta “prima accoglienza”. Un dinosauro legislativo non più al passo dei tempi: basti ricordare che fu ideato addirittura alla fine degli anni ’80 quando le proporzioni di queste migrazioni di massa non erano neanche ipotizzabili.
Da tempo il capo dello Stato si spende per una riforma del Trattato ma oggi a Varsavia ha trovato una piena consonanza di vedute che lo hanno spinto ad alzare i toni: “quanto sta accadendo sul fronte dei flussi migratori, con la grande affluenza che si registra non solo in Italia, richiede che il problema venga affrontato insieme, come problema dell’Unione europea perché la Ue può farlo con un’azione coordinata. Serve una nuova politica di asilo superando vecchie regole che sono ormai preistoria”, ha scandito dopo un lunghissimo colloquio con il presidente polacco Duda.
Attendiamo le reazioni di Schlein e compagni, delle Ong e della Cei, schierati come un sol uomo a favore dell’immigrazione, anche clandestina..