ROMA . La grande stampa e gli esperti interessati avevano ieri rilanciato l’allarme Covid sulla base di un aumento non rilevante di casi e ricoveri, invitando alla vaccinazione i cittadini, che però hanno imparato la lezione di quanto avvenuto nei tempi di Speranza. Per cui quasi nessuno aveva risposto all’invito interessato anche delle case farmaceutiche che propagandavano i “nuovi Vaccini”.
Memore delle inchieste sulla diffusione del precedente piano pandemico, finite nel nulla ovviamente, visto che riguardavano un governo non di destra, il ministero della salute annuncia che nei prossimi giorni potrebbe essere già disponibile il piano pandemico per il prossimo triennio.
“Il nuovo piano pandemico è alle battute finali. È quasi pronto per essere inviato al ministro e poi verrà inviato alla conferenza Stato-Regioni”, ha detto il direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia, intervenuto all’evento ‘InnovaCtion. Ricerca, innovazione e cambiamento per la salute del futuro’, durante il quale ha assicurato che l’aumento dei casi di polmonite in Cina non rappresenta un motivo di preoccupazione e che il monitoraggio della situazione continua.
“In un mondo globalizzato in cui quello che succede dall’altra parte del mondo ci deve riguardare è giusto che vi poniamo attenzione. Ma l’Oms ha detto a tutti gli Stati membri che non c’è al momento nessun motivo per mettere in campo azioni di emergenza. Quindi, noi stiamo monitorando ma, allo stato, non è un fenomeno che ci preoccupa”, spiega Vaia. Al momento l’andamento dei contagi da SarsCov2 in Italia resta sotto controllo: “Dobbiamo stare attenti, ma non ci dobbiamo preoccupare”.
“La scorsa settimana c’è stato un aumento del tasso di ospedalizzazione passato da 6,7% a 7,6% per il regime ordinario e dall’1,4% all’1,5% in terapia intensiva. Dati non allarmanti e in qualche modo attesi”, precisa il direttore della prevenzione del ministero della Salute.
Intanto, cresce la disponibilità di vaccini, anche se la campagna vaccinale non ha ancora lo sprint sperato, e nei prossimi giorni sono attesi 2,9 milioni di dosi del prodotto Novavax: “Il 30 novembre ci saranno consegnati 1,5 milioni di dosi e una seconda consegna, di 1,4 milioni di dosi, è prevista il 4 dicembre Oggi manderò una circolare alle Regioni per dire che c’è questa disponibilità”, dice ancora Vaia. Anche se “gli italiani, come i cittadini di tutto il mondo, dopo tre anni e mezzo di stress ora stanno probabilmente accusando un po’ di stanchezza vaccinale”. E soprattutto memori di quanto è venuto fuori dalle esperienze del periodo pandemico precedente.