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Giustizia: imputati assolti con formula piena dopo anni di gogna, ma nessuno mai paga

  • Negli ultimi giorni la cronaca ha riportato l’assoluzione con formula piena di Fabrizio Corona, perseguito dalla magistratura milanese e messo anche in galera con l’accusa di frode fiscale, risultata poi inesistente. Ma il fotografo dei vip ha visto la sua carriera e la sua vita rovinata e le sue sostanze economiche falcidiate dall’accanimento giudiziario.
    La storia si ripete oggi con la vicenda di Antonio Tizzani, assolto dalla Corte d’Appello di Brescia, che ha così confermato la sentenza di primo grado per l’omicidio della moglie Gianna Del Gaudio, avvenuto la notte del 26 agosto 2016 nella loro casa di Seriate.
    Si tratta di uno dei casi per i quali si è celebrato il processo mediatico sulle reti televisive specializzate, adesso superato dalla decisione dei giudici togati, quella ufficiale che interviene a favore dell’imputato, soggetto per lungo tempo al giudizio degli esperti televisivi, che riescono a influenzare l’opinione pubblica.
    Tizzani si è sempre dichiarato innocente, accusando un misterioso ‘uomo incappucciato’ di essere entrato nella loro casa e di aver ucciso la donna. La procura generale di Brescia aveva chiesto l’ergastolo per omicidio volontario, ma la sua tesi è stata completamente sconfessata dal collegio giudicante.
    Ma nessuno ripagherà il Tizzani, così come Corona e tanti altri vittime di processi durati anni risolti poi nel nulla, per le sofferenze e la gogna inflitta dal circuito massmediatico – giudiziario, imperante fin dai tempi di Mani Pulite.
    I magistrati inquirenti, che in molti casi hanno continuato a portare avanti le loro tesi incuranti del giudizio contrario dei loro colleghi, non pagano e non pagheranno né in termini economici né di carriera. Un’anomalia tutta italiana alla quale la politica non riesce a porre rimedio.

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