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Governo e navi Ong: la scelta del porto di Catania per lo sbarco non sembra casuale

Le navi ong assediano l’Italia, dopo il cambio di governo. Sembra di essere tornati ai tempi di Carola Rackete e di Salvini ministro dell’interno. Già due navi, La Humanity 1 e la Geo Barents, hanno attraccato al porto di Catania, coll’indicazione del governo di scaricare solo i migranti fragili, mentre agli altri è stato vietato lo sbarco. Al termine delle prime operazioni il comandante della Humanity1 si è rifiutato di ripartire con i 35 migranti rimasti a bordo, ingaggiando un braccio di ferro con il governo, e altrettanto sicuramente farà quello delle Geo Barents, sulla quale resteranno oltre 250 clandestini.

Si profila dunque una lunga battaglia legale, come ai tempi di Salvini ministro dell’interno. Ricordiamo tutti l’episodio della Carola Rackete che forzò l’attracco a Lampedusa per sbarcare i suoi clandestini, speronando una motovedetta della Guardia di Finanza e mettendo in pericolo la vita dei nostri militari. Subito appoggiata da alcuni esponenti delle sinistre che salirono a bordo della Sea Watch4 per dare la solidarietà alla capitana.

La Carola, diventata l’eroina delle sinistre, fu arrestata, ma poi assolta dalla magistratura agrigentina che, imitata da quella di Palermo, ha invece instaurato un processo contro Salvini, accusandolo di sequestro di persona, per aver tenuto in mare aperto navi di migranti. Adesso la stessa accusa potrebbe essere rivolta al ministro Piantedosi, attaccato furiosamente da sinistre e associazioni umanitarie, tutte schierate a favore dei clandestini.

Dicevo prima che la scelta di Catania come porto di sbarco per una parte dei migranti non sarebbe stata casuale. Infatti quella procura è stata fra le poche – pur interessata dai ricorsi contro Salvini – a non incriminare l’allora ministro, ma a condurre invece indagini, come quella di Trapani, sull’azione delle ong. E’ ben vero che nel frattempo l’allora procuratore della città etnea, Zuccaro, è andato in pensione, ma sembra che l’orientamento dell’ufficio non sia cambiato. Infatti è stata avviata un’inchiesta sulla possibile presenza di scafisti tra i 179 migranti soccorsi dalla Humanity 1. Le indagini della Squadra mobile mirano a individuare eventuali componenti dell’equipaggio delle due barche soccorse dalla ong Sos Humanity nel Mediterraneo.

Vedremo gli sviluppi della vicenda perché gli avvocati delle Ong e delle Associazioni pro migranti hanno annunciato denunce all’Autorità giudiziaria.

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