La Cina spinge per i colloqui di pace sull’Ucraina “a modo suo”, afferma il primo ministro di Pechino Li Keqiang dopo le oltre due ore di colloquio nel primo round del vertice Unione Europea-Cina in videocollegamento con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen e l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell.
Ma in sostanza non si è arrivati a conclusioni apprezzabili, come in molti incontri dei vertici Ue. “Colloqui franchi e freddi, utili almeno a chiarire le rispettive posizioni”. Le dichiarazioni seguite al summit hanno chiarito che si è trattato di un incontro freddo, con pochi convenevoli e, soprattutto, con scarsa intesa in un clima ben lontano dal ‘business as usual’ che la parte cinese ha tentato fino all’ultimo di caldeggiare, pensando allo stallo dell’accordo sugli investimenti (Cai) congelato dal Parlamento si Strasburgo dopo lo scontro sui diritti umani violati nello Xinjiang e sulle sanzioni reciproche, L’invasione voluta da Vladimir Putin contro l’Ucraina e’ scivolata via senza che il presidente cinese Xi Jinping si sia scomposto piu’ di tanto.
La leadership dell’Ue ha reso molto chiare le posizioni e le aspettative sull’approccio della Cina alla guerra in Ucraina e alle pratiche discriminatorie della Cina nei confronti della Lituania, ma sembra anche non abbia ricevuto particolari risposte o rassicurazioni significative da Pechino. Il fatto che i primi commenti di Xi sul vertice siano stati diffusi sui media statali cinesi già a metà del vertice ha sottolineato che c’era poca volontà di impegnarsi in una vera conversazione. La partecipazione del presidente è stata richiesta dalla parte europea, quando la Cina voleva limitarsi al solo premier Li Keqiang. In una minaccia molto velata, i leader dell’Ue hanno affermato che le società europee stanno osservando molto da vicino come si posizionano tutti i Paesi rispetto alla guerra in Ucraina e che un grande esodo di società occidentali dalla Russia dovrebbe servire da monito anche per il Dragone. In netto contrasto con l’insistenza cinese sul “legittimo interesse per la sicurezza” della Russia, la presidente della Commissione Ue von der Leyen ha rimarcato “l’aggressione ingiustificata da parte della Russia” e ha chiarito che la reputazione della Cina in Europa è in gioco. Il futuro delle relazioni bilaterali sara’ determinato in misura significativa dall’approccio della Cina sull’Ucraina: se Pechino indebolirà apertamente il regime delle sanzioni che è stato imposto, ci saranno gravi conseguenze, cosa che non potrebbe essere più chiara. E Pechino ne ha preso atto, ma sembra non curarsene più di tanto. Un altro smacco e un ulteriore fallimento per la disastrosa coppia von der Leyen – Michel.