GINEVRA – La solidarietà con le persone in fuga dall’Ucraina è “una luce in una situazione disperatamente triste”, ma tale slancio stride con il trattamento dei migranti provenienti da altri paesi. Lo ha affermato oggi a Ginevra l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet. “Sono incoraggiata dall’accoglienza riservata da molti governi e comunità alle persone in fuga dall’Ucraina, inclusa la decisione unanime degli Stati membri dell’Unione europea di attivare la protezione temporanea, e il permesso di soggiorno, in tutta l’Ue”, ha detto Bachelet in un intervento al Consiglio Onu per i diritti umani. “Tuttavia – ha aggiunto – tale atteggiamento contrasta nettamente con il trattamento dei migranti provenienti da altri paesi ai confini europei e in altre parti del mondo”. Per l’Alto commissario “un approccio umano” non dovrebbe essere l’eccezione, ma la regola. “È essenziale che tutti gli Stati rispettino i propri obblighi nei confronti di tutti i migranti, indipendentemente dal colore della loro pelle, nazionalità o religione”, ha aggiunto deplorando i respingimenti, l’accesso limitato all’asilo e ad altre forme di protezione o ancora la criminalizzazione dei migranti.
Bachelet ha citato “uno degli esempi più crudi dell’impatto letale di tali politiche: l’anno scorso più di 2000 migranti sono morti o sono scomparsi nel Mediterraneo, portando il totale dal 2017 ad oltre 10.000. Questa tragica perdita non è inevitabile”, ha insistito sollecitando “un’azione coordinata” per la ricerca e il salvataggio dei migranti in mare, garantire lo sbarco in luoghi sicuri ed ampliare i percorsi per una migrazione sicura e regolare. “Invito inoltre tutti gli Stati a cessare le azioni che criminalizzano o ostacolano il lavoro delle organizzazioni umanitarie che forniscono assistenza ai migranti”, ha detto Bachelet.
Unhcr quindi sembra quasi subire l’accoglienza ai veri profughi ucraini, mentre sollecita caldamente porte aperte ai migranti economici africani, due situazioni completamente diverse.