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Bce, tassi interesse: Lagarde invita i governi dell’Eurozona a ridurre il debito pubblico

BRUXELLES – Sui prossimi aumenti dei tassi di interesse della Bce per “garantire che l’inflazione torni all’obiettivo di medio termine del 2% in modo tempestivo le decisioni continueranno a dipendere dai dati. Quanto dobbiamo andare oltre e quanto velocemente dobbiamo arrivarci dipenderà dalle nostre prospettive aggiornate, dalla persistenza degli shock, dalla reazione delle aspettative salariali e di inflazione e dalla nostra valutazione della trasmissione del nostro orientamento politico”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde nel suo intervento alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. “I governi dovrebbero perseguire politiche fiscali che dimostrino il loro impegno a ridurre gradualmente gli elevati indici del debito pubblico“, spiega Lagarde.

A dicembre “illustreremo i principi chiave per ridurre le partecipazioni obbligazionarie nel nostro portafoglio del programma di acquisto di attività. È opportuno che il bilancio sia normalizzato nel tempo in modo misurato e prevedibile”. Lo dice la presidente della Bce spiegando che “i tassi di interesse sono e rimarranno lo strumento principale per combattere l’inflazione”. “Nell’attuale contesto di alta inflazione, la politica di bilancio deve essere attenta a non aumentare le pressioni inflazionistiche”, aggiunge Lagarde nel suo intervento alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo. “Il sostegno fiscale dovrebbe pertanto essere mirato, personalizzato e temporaneo”.

“Accogliamo con favore anche le proposte della Commissione per riformare il quadro di governance economica dell’Ue”. Lo dice Lagarde nel suo intervento. “Sono necessarie politiche di bilancio sostenibili non solo per garantire la sostenibilità del debito a medio termine, ma anche per sostenere le tre transizioni chiave che determineranno il nostro futuro e il nostro modello di crescita: verso un’energia più pulita, una maggiore sicurezza economica e un’economia più digitale e produttiva”.

L’euro vola fino a 1,0497 dollari, a un soffio da 1,05, segnando i massimi da fine giugno sugli schermi Bloomberg. Sul mercato pesano le parole della presidente della Bce Christine Lagarde, che ha detto che l’inflazione non ha raggiunto il ‘picco’ e spiegato che “alzeremo i tassi ulteriormente”. Poco prima i governatori olandese Klaas Knot e spagnolo Pablo de Cos hanno usato toni da ‘falco’ che potrebbero mettere in discussione le aspettative per un rialzo dei tassi cauto, inferiore ai 75 punti base, al meeting Bce del 15 dicembre.

“Quanto, quanto a lungo e quanto in alto” dovranno salire i tassi “non è qualcosa su cui ho un’idea”. “Penso che siano i tassi di interesse che devono essere abbastanza alti per consegnare il target di medio termine di inflazione al 2%, che abbiamo”. “Può darsi che questo ci porti in un territorio restrittivo ma è qualcosa che, come ho detto, discuteremo incontro per incontro e sulla base dei dati”.

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