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Covid 19: discriminazioni nei confronti dei non vaccinati. L’analisi dell’autorevole rivista Nature in molti Stati, Italia compresa

Uno studio scientifico pubblicato sull’autorevole rivista Nature ha analizzato le discriminazioni attuate in vari Stati, durante la pandemia, nei confronti delle minoranze non vaccinate. Pubblichiamo l’abstract dell’intera ricerca e, in calce, i dati indispensabili per la citazione e il testo completo.

Il prof. Michael Petersen dell’Università di Aarhus, in Danimarca, e i suoi collleghi hanno esaminato gli atteggiamenti di 15.233 persone (campionate in modo da essere rappresentative del loro Paese) che coprono culture diverse in tutto il mondo. Gli autori includono dati rappresentativi dei Paesi a basso e medio reddito, oltre a quelli dei Paesi ad alto reddito. I risultati a cui sono giunti dimostrano come gli individui che rispettano le indicazioni delle autorità sanitarie reagiscano con atteggiamenti discriminatori nei confronti di una fascia di popolazione contraria al vaccino, che viene quindi percepita dai vaccinati come una minaccia per la salute pubblica. Qui di seguito un prospetto da cui risultano i no vax in Italia:

“Durante la pandemia di COVID-19, gruppi consistenti di minoranze non vaccinate resistono anche nei paesi con un elevato accesso ai vaccini. Di conseguenza, la vaccinazione è diventata un controverso argomento di dibattito e persino di protesta.

Qui, valutiamo se le persone esprimono atteggiamenti discriminatori sotto forma di affetti negativi, stereotipi e atteggiamenti di esclusione in contesti familiari e politici attraverso i gruppi definiti dallo stato di vaccinazione COVID-19.

Quantifichiamo gli atteggiamenti discriminatori tra cittadini vaccinati e non vaccinati in 21 paesi, coprendo un insieme eterogeneo di culture in tutto il mondo. Attraverso tre studi sperimentali congiunti (N=15.233), dimostriamo che le persone vaccinate esprimono atteggiamenti discriminatori nei confronti dei non vaccinati, tanto quanto gli atteggiamenti discriminatori subiti da target comuni come immigrati e minoranze.

Al contrario, non vi è alcuna prova che gli individui non vaccinati mostrino atteggiamenti discriminatori nei confronti delle persone vaccinate, ad eccezione della presenza di affetti negativi in ​​Germania e negli Stati Uniti.

Troviamo prove a sostegno di atteggiamenti discriminatori nei confronti dei non vaccinati in tutti i paesi ad eccezione di Ungheria e Romania e scopriamo che gli atteggiamenti discriminatori sono espressi più fortemente nelle culture con norme cooperative più forti.

Precedenti ricerche sulla psicologia della cooperazione hanno dimostrato che gli individui reagiscono negativamente contro i free-riders percepiti6,7 anche nel campo delle vaccinazioni.

Coerentemente con ciò, i risultati attuali suggeriscono che coloro che contribuiscono al bene pubblico del controllo dell’epidemia (cioè i vaccinati) reagiscono con atteggiamenti discriminatori nei confronti dei free-riders percepiti (cioè i non vaccinati).

Le élite e il pubblico in generale vaccinato hanno fatto appello agli obblighi morali per aumentare l’adozione del vaccino COVID-1910,11 ma i risultati attuali suggeriscono che sono emersi atteggiamenti discriminatori, incluso il sostegno alla rimozione dei diritti fondamentali”.

Qui il link per la lettura dell’intero studio

Dati per pubblicazione
TY – JOUR
AU – Bor, Alexander
AU – Jørgensen, Frederik
AU – Petersen, Michael Bang
PY – 2022
DA – 2022/12/08
TI – Discriminatory Attitudes Against the Unvaccinated During a Global Pandemic
JO – Nature
AB –

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