Rinnovare le Istituzioni

Francia, pensioni: scontri a Parigi fra polizia e manifestanti. Opposizioni voteranno sfiducia, possibile crisi di governo

PARIGI – Degenera la manifestazione di place de la Concorde per protestare contro la decisione del governo di porre la fiducia per far passare la legge di riforma delle pensioni. La polizia ha caricato e disperso i manifestanti che protestavano contro il ricorso del governo all’articolo 49 comma 3 della Costituzione per approvare la riforma delle pensioni. Gli agenti hanno utilizzato anche gli idranti.Dopo un tentativo di sgombero della polizia, gruppi di violenti sono tornati all’attacco devastando e incendiando materiale vario e veicoli, scontrandosi con gli agenti. Numerosi i danni nel vicino, elegante, Faubourg Saint-Honoré.

Il numero di fermi effettuati dalla polizia a Parigi, dove la manifestazione contro l’approvazione della riforma delle pensioni e’ sfociata in incendi e atti di teppismo, secondo l’ultimo aggiornamento del quartier generale della polizia della capitale, è salito a 217.

La battaglia adesso si sposta in Parlamento. Stando alle ultime dichiarazioni dei partiti francesi, sarebbero tre le mozioni di censura contro il governo francese in preparazione all’Assemblea nazionale: una della Nupes, Nouvelle Union populaire écologique et sociale, coalizione di partiti politici francesi fondata da movimenti di sinistra ed ecologisti, una già preannunciata ufficialmente dal Rassemblement National ed una terza, di più partiti, che potrebbe essere firmata dal gruppo Libertés, Indépendants Outre-mer et Territoires (Liot), che conta 20 deputati e dai deputati de Les Républicains. Potrebbero parteciparvi anche deputati Nupes ma non de La France Insoumise di
Jean-Luc Mélenchon.

Quest’ultima mozione appare l’unica in grado di raccogliere i 289 voti necessari per essere approvata. Qualora una sola di queste fosse approvata, l’esecutivo dovra’ dimettersi e la riforma non sara’ piu’ legge.Se ciò avvenisse, il governo di Elisabeth Borne sarebbe rovesciato. Macron avrebbe allora la scelta di nominarla nuovamente per formare un nuovo governo o scegliere un altro premier o ancora sciogliere l’Assemblea nazionale.

Macron avrebbe deciso di sacrificare la Borne giudicando che la posta in gioco è’ troppo alta. Se anche questo tentativo fallisse, potrebbe sempre sostenere di aver fatto tutto il possibile per salvare il Paese, per mettere in sicurezza i conti pubblici. Borne stessa, nella riunione che tenuta all’Eliseo con Macron, avrebbe affermato che in caso di ricorso al 49.3 sarebbe stata una sorta di “fusibile”. E così unfatti rischia di essere, anche se Macron spera ovviamente che, alla fine, la maggioranza dei Républicains non voti la sfiducia per senso di responsabilità, evitando di far cadere il Paese nel caos. Ma, secondo le dichiarazioni di esponenti di quel partito, si tratta di una possibilità remota.

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